Terremoto ai Campi Flegrei, cosa prevede lo stato di mobilitazione nazionale firmato dal ministro Musumeci
Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha annunciato lo stato di mobilitazione nazionale per i Campi Flegrei, dopo l'ultimo sisma
L’ultimo terremoto ai Campi Flegrei ha alzato il livello di allerta tra le autorità in Campania, che chiedono al Governo di intervenire. Dopo il sisma di magnitudo 4.4 registrato nel Napoletano, responsabile di crolli e del lieve ferimento di una donna recuperata sotto le macerie a Pozzuoli, il ministro della Protezione civile Nello Musumeci ha annunciato la firma dello stato di mobilitazione nazionale.
La richiesta per i Campi Flegrei
In seguito alla forte scossa di terremoto ai Campi Flegrei, avvenuta nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 marzo, il Ministro ha dichiarato di aver ricevuto dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, la richiesta di dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale.
Musumeci ha annunciato che nelle prossime ore firmerà il decreto dopo una breve istruttoria del dipartimento della Protezione civile “ma ci vuole il concorso di tutti, istituzioni e cittadini che devono abituarsi a una convivenza vigile”.
Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci
Lo stato di mobilitazione nazionale
Come spiegato dallo stesso De Luca, lo stato di mobilitazione non è una dichiarazione di emergenza, che prevederebbe un livello di allarme più alto, ma è uno strumento che permette di “fare molti più interventi per verificare lo stato di agibilità degli edifici, occorrono tecnici e risorse. E dunque, ci vorrà un impegno straordinario del Governo nazionale”.
Secondo quanto previsto dall’articolo 23 del decreto legislativo n.1 del 2 gennaio 2018, lo stato di mobilitazione nazionale può essere disposto tramite decreto del presidente del Consiglio, “in occasione o in vista di eventi che, per l’eccezionalità della situazione, possono manifestarsi con intensità tale da compromettere la vita, l’integrità fisica o beni di primaria importanza”.
Cosa prevede
La dichiarazione dello stato di mobilitazione permette al Dipartimento della protezione civile di garantire tramite uno strumento flessibile e con maggiori risorse il coordinamento dell’intervento del Servizio nazionale a supporto delle autorità regionali di Protezione civile, in modo da assicurare l’assistenza e il soccorso alla popolazione.
Lo stato di mobilitazione sarà poi concluso con un ulteriore decreto, a meno che le circostanze non richiedano l’attivazione di uno stato di emergenza di rilievo nazionale, di fronte ad eventi “che per intensità o estensione devono essere fronteggiate in modo tempestivo con mezzi e poteri straordinari, da impiegare per limitati e predefiniti periodi di tempo”,