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Svolta nel caso dell'eredità di Gianni Agnelli e i quadri spariti: la giudice chiama in causa le governanti

Ci sono importanti novità nell'ordinanza della gip milanese Lidia Castellacci sul caso dell'eredità di Gianni Agnelli e i quadri spariti

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Ci sono nuovi sviluppi nel caso dell’eredità di Gianni Agnelli e i quadri spariti: arrivano dall’ordinanza firmata dalla gip milanese Lidia Castellacci.

Cosa dice l’ordinanza sull’eredità di Gianni Agnelli

Il tesoro d’arte di Gianni Agnelli è reclamato dalla figlia Margherita contro i suoi tre figli John, Lapo e Ginevra Elkann. Come riporta il ‘Corriere della Sera’, nell’ordinanza la gip milanese Lidia Castellucci spiega perché debbano essere archiviati i due indagati di ricettazione (il gallerista svizzero Giovanni Gabriele Martino e il suo collaboratore Gennaro Martusciello).

I due sono stati tacciati da un investigatore privato di Margherita Agnelli di custodire in un caveau frontaliero a Chiasso 13 opere d’arte collezionate dall’avvocato (tra cui opere di Picasso, Monet e de Chirico).

Di queste opere la figlia di Gianni Agnelli lamenta la sparizione nel 2019 dal proprio asset ereditario a Villa Frescot a Torino, a Villar Perosa e in una casa a Roma.

Le perquisizioni dei caveau non hanno portato risultati, le rogatorie eseguite dalla Svizzera, testi e controlli incrociati su registri e telecamere “non hanno consentito di rinvenire alcun coinvolgimento” dei due indagati difesi dall’avvocato Tiziana Bellani”.

La gip ha spiegato che, considerato che l’investigatore privato si trincera dietro il segreto professionale per non indicare le sue fonti, non è possibile andare avanti e “svolgere alcuna seria valutazione”.

La novità sulle governanti della moglie di Gianni Agnelli

Nella stessa ordinanza, la gip milanese Lidia Castellucci spiega però anche che, per fare definitiva chiarezza sul caso, è possibile chiedere a due testimoni fino a ora mai sentite, cioè le governanti di fiducia di Marella Caracciolo (moglie di Gianni Agnelli e madre di Margherita), se ricordino le opere d’arte presenti nelle case al momento dei traslochi, se ne abbiano curato l’inventario e se siano a conoscenza della collocazione o degli spostamenti nel corso degli anni delle 13 opere d’arte al centro del caso.

L’altra novità sui quadri di Gianni Agnelli

C’è un ulteriore elemento di novità nell’ordinanza: “per verificare le movimentazioni di tali opere”, scrive la gip milanese Lidia Castellucci, un’altra opzione è quella di “consultare tutte le banche dati tenute presso i competenti uffici, compresi quella del Ministero della Cultura e la piattaforma Sistemi Uffici Esportazione”.

Fonte foto: ANSA

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