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CRONACA NERA

Su Tik Tok fingeva di essere una ragazza per adescare minorenni e ricattarli: arrestato 23enne

Il 23enne riprendeva ragazzi minorenni dopo averli convinti a fare una videochiamata erotica con la quale ricattava le sue vittime

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Si fingeva ragazza per adescare minorenni su Tik Tok, riprenderli in atteggiamenti sessuali e poi ricattarli. Un 23enne è stato arrestato nel Milanese con l’accusa di detenzione e produzione di materiale pedopornografico, adescamento di minorenni, pornografia minorile, violenza sessuale e induzione a compiere atti sessuali mediante inganno, sostituzione di persona e tentata estorsione.

La denuncia

Le indagini sono partite dalla denuncia di una delle ultime vittime ai carabinieri della compagnia di Cassina de’ Pecchi, altro comune dell’hinterland milanese.

Il minorenne ha raccontato di essere stato contattato su Tik Tok dall’indagato, che, fingendosi ragazza, dopo uno scambio di messaggi, lo aveva convinto a fare una videochiamata tramite ‘Instagram’. 

Mostrandosi di spalle e in penombra, il 23enne travestito da donna aveva spinto la vittima a denudarsi e a compiere atti sessuali con il volto a favore di telecamera.

Dopo aver registrato la videochiamata erotica all’insaputa del minorenne, l’adescatore aveva quindi ricattato il ragazzino, minacciandolo di inviare le immagini a tutti contatti della sua rubrica se non avesse accettato di avere un rapporto sessuale con lui.

L’arresto

Grazie alla denuncia del minorenne, all’appuntamento si sono però presentati i carabinieri: a casa del 23enne i militari dell’Arma hanno sequestrato i dispositivi elettronici dell’indagato per sottoporli ad accertamenti tecnici.

Le analisi degli inquirenti hanno permesso di scoprire una notevole quantità di materiale pedopornografico scaricata da diversi siti internet e detenuta dall’arrestato.

Le indagini

Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe messo in atto la stessa strategia di adescamento in diverse circostanze, fingendosi una ragazza tramite l’utilizzo di foto e dati sottratti sul web a utenti ignare. Dalle ricostruzioni, inoltre, risulta che il 23enne facesse parte di gruppi social dai contenuti sessuali, nei quali avrebbe diffuso il materiale pedopornografico.

Un quadro che indirizza l’indagine, coordinata dal pm Giovanni Tarzia, a ipotizzare numerose altre vittime sparse su tutto il territorio nazionale.

Uno degli ultimi casi di pedopornografia online aveva riguardato un 47enne della provincia di Verona, trovato con un archivio di centinaia di file di immagini pornografiche di minori.

L’uomo è stato arrestato in seguito a un’indagine coordinata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Fonte foto: ANSA

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