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Studenti manganellati dai poliziotti a Pisa nel corteo pro Palestina, agenti indagati per l'aggressione

Sarebbero circa dieci i poliziotti indagati dopo gli scontri di Pisa: nello scorso febbraio avrebbero manganellato alcuni studenti a un corteo pro Palestina

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Simone Gervasio

GIORNALISTA

Giornalista professionista, napoletano trapiantato a Milano, si occupa di cronaca, attualità, cultura pop e sport. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo, ha lavorato per diversi siti e redazioni. Oltre al web, ha avuto esperienze anche in tv e in radio

Sono indagati i poliziotti che hanno manganellato a Pisa alcuni studenti nel corso di un corteo pro Palestina dello scorso 23 febbraio. La Procura di Pisa ha aperto un’indagine nei confronti di una decina di agenti per eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose.

Studenti manganellati a Pisa, indagati i poliziotti

Come detto, gli scontri a Pisa risalgono allo scorso mese di febbraio. Allora alcuni agenti di polizia operarono delle cariche contro degli studenti che stavano partecipando a un corteo pro Palestina e manganellarono alcuni di loro.

La notizia è stata data da fonti sindacali.

Alcuni degli agenti si erano autoidentificati dopo gli scontri di Pisa

Per cosa sono indagati

Tra i poliziotti indagati ce ne sarebbero alcuni del reparto mobile di Firenze, impiegati nel servizio d’ordine pubblico con l’Ottavo Reparto, e anche i responsabili sulla piazza del dispositivo di sicurezza.

Le accuse sono di vario titolo e comprendono l’eccesso colposo di legittima difesa e le lesioni lievi colpose.

Già nei giorni successivi alla manifestazione, sette poliziotti in servizio in piazza il giorno degli scontri si erano autoidentificati, informando la Procura. Lo aveva riportato una nota inviata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, in cui si leggeva che “i poliziotti impiegati in divisa e con il casco protettivo durante la manifestazione del 23 febbraio a Pisa avevano contribuito fattivamente alla loro specifica individuazione“.

Polizia: “A Pisa piena collaborazione degli agenti”

A commento dell’iscrizione nel registro degli indagati, è arrivato un comunicato che spiega la posizione della polizia.

“La Questura di Pisa ha proceduto alla notifica delle informazioni di garanzia e dell’invito a rendere interrogatorio dinanzi al Pubblico Ministero nei confronti di dieci appartenenti alla Polizia di Stato, coinvolti nei fatti accaduti a Pisa durante la manifestazione dello scorso 23 febbraio”, si legge.

Viene sottolineata la piena collaborazione e l’autoidentificazione degli stessi agenti. Sono dieci quelli che risultano indagati per cooperazione colposa, eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi e lesioni personali. Nessuno di essi – si precisa – attualmente ricopre incarichi di natura operativa presso la Questura di Pisa.

Cos’era successo al corte pro Palestina

Il 23 febbraio, un cordone di polizia caricò una cinquantina di studenti – che stavano provando a oltrepassare lo sbarramento – per impedire che il corteo raggiungesse piazza dei Cavalieri a Pisa.

Gli agenti sono stati iscritti nel registro degli indagati dopo le identificazioni effettuate dalla polizia scientifica pisana di quei poliziotti che sono stati effettivamente coinvolti negli scontri.

Quindici furono i feriti tra gli studenti, di cui undici minorenni. A loro si sommarono due poliziotti curati in pronto soccorso. Ci sarebbero indagati anche tra gli studenti. La vicenda fu commentata anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, chiamando il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ammonì che “l’autorevolezza delle Forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni”.

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