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Studente molestato dalla professoressa a Benevento, parla il padre del 12enne: "Mio figlio in lacrime"

Le parole del padre del ragazzo molestato dalla professoressa a Benevento: "Mia moglie è stata la prima ad accorgersi delle attenzioni"

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

La vicenda della professoressa che ha molestato uno studente 12 ha scosso Benevento e non solo. Ora è il padre del giovane a ricostruire quanto accaduto. Attualmente la professoressa 38enne, che da un anno era stata sospesa dall’insegnamento, si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Una misura imposta dal giudice per evitare che la donna possa venire a contatto con altri minorenni.

Il racconto: “La prima a insospettirsi è stata mia moglie”

Raggiunto da Repubblica, il padre del giovanissimo studente vittima delle insistenti avance della professoressa ha raccontato di mesi complicati per l’intera famiglia. “La prima a insospettirsi è stata mia moglie, ma io non credevo che una donna di 38 anni potesse invaghirsi di un bambino”.

Invece è andata proprio così. Secondo i magistrati la professoressa avrebbe irretito lo studente con “un’opera di persuasione sottile e subdola” fino a tempestarlo di messaggi hot e arrivare a molestarlo fisicamente.

Studente molestato dalla prof a Benevento, parla il padre

“Io e mia moglie vogliamo che questa persona venga messa nelle condizioni di non fare del male ad altri bambini”, spiegano i genitori del ragazzo.

Il 12enne ora si sta riprendendo, ma come raccontato dal papà a Repubblica “è innegabile che abbia subito un trauma”, ma “per fortuna è un ragazzo sanissimo, che gioca bene a calcio ed è stato sempre brillante negli studi”. Quest’anno il giovane frequenterà la terza media nello stesso istituto di Benevento.

I messaggi nella chat e la visita improvvisa da 30 km di distanza

I primi sospetti in famiglia sono sorti dai messaggi inviati dalla docente al bambino nella chat di classe su WhatsApp. “Una volta – ha raccontato il padre – pur abitando a 30 chilometri di distanza la professoressa aveva raggiunto mio figlio e i suoi amici che erano usciti a mangiare un panino”. Inoltre, il genitore cita “altre situazioni” senza entrare nello specifico per motivi di riservatezza “che avevano insospettito mia moglie”.

Il tribunale di Benevento

“Un giorno mio figlio è tornato in lacrime da scuola”

Un giorno in particolare il giovane era tornato da scuola “sconvolto”, perché “si sentiva sporco, si lavava il viso”. Di fronte alla richiesta di spiegazioni dei genitori, il giovane era scoppiato a piangere: “Ci ha raccontato che la professoressa lo aveva chiamato in sala professori e gli aveva fatto delle avance”, ha detto il padre a Repubblica.

Poco dopo i genitori, scossi e turbati, hanno contattato la coordinatrice del plesso scolastico che a sua volta ha informato i carabinieri.

Messaggio per chi sui social difende la professoressa

Il padre del ragazzo specifica che suo figlio non ha mai risposto con video e foto ai messaggi inviati dalla docente. Infine, il genitore si rivolge a tutti coloro che hanno difeso la docente sui social lanciando accuse al ragazzo: “Come genitori siamo ancora indignati per quello che nostro figlio ha dovuto subire”. “Solo grazie al fatto che lui ci ha raccontato tutto siamo potuti intervenire, altrimenti non so come sarebbe finita”, ha concluso.

Fonte foto: 123RF

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