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CRONACA NERA

Strage di Paderno Dugnano, 17enne incontra i nonni e poi viene trasferito: in quale carcere si trova ora

L'autore della strage di Paderno Dugnano è stato trasferito nel carcere minorile di Firenze subito dopo aver incontrato i nonni al Beccaria di Milano

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

A distanza di poco più di due settimane dalla tragica strage di Paderno Dugnano, in cui un 17enne ha ucciso a coltellate il padre, la madre e il fratello di 12 anni, il giovane ha avuto il 16 settembre un incontro con i nonni presso il carcere minorile Beccaria di Milano. Dopo l’incontro il 17enne è stato trasferito dal carcere minorile Beccaria al carcere minorile di Firenze.

Strage di Paderno Dugnano, il 17enne incontra i nonni

Il Tribunale per i minorenni di Milano, cinque giorni fa, ha autorizzato il colloquio su richiesta della difesa, dopo che sia il ragazzo sia i nonni avevano manifestato il desiderio di un incontro.

L’incontro, come riportato da fonti vicine alla famiglia, è stato emotivamente carico, caratterizzato da lacrime, silenzi e parole difficili da pronunciare.

Nonostante la terribile tragedia, i nonni hanno espresso la volontà di sostenere il nipote, cercando di essere per lui un punto di riferimento durante il lungo percorso giudiziario che lo attende.

Anche altri familiari, inclusi gli zii del ragazzo, hanno più volte ribadito la loro intenzione di rimanergli accanto.

Il trasferimento nel carcere minorile di Firenze

Dopo l’incontro con i nonni, il 17enne è stato trasferito dal carcere minorile Beccaria al carcere minorile di Firenze. La decisione di spostarlo in una struttura diversa rientra nelle normali procedure di gestione dei detenuti minorenni, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta e del processo.

Nel frattempo, la difesa, guidata dall’avvocato Amedeo Rizza, punta a dimostrare che il giovane potrebbe soffrire di un disturbo psichico che ha influenzato le sue azioni.

A tal proposito, è stata richiesta una consulenza psichiatrica per accertare eventuali vizi di mente al momento della strage.

Il nodo della premeditazione

Sul piano giudiziario, resta aperta la questione dell’aggravante della premeditazione, contestata dalla procuratrice per i minori di Milano, Sabrina Ditaranto, e dalla pm Elisa Salatino.

La difesa contesta questa tesi, sostenendo che il 17enne non fosse pienamente cosciente delle sue azioni quando ha commesso la strage.

Fonte foto: ANSA

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