Strage di Paderno Dugnano, le ultime parole dei genitori all'assassino: "Perché hai il coltello in mano?"
Strage di Paderno Dugnano: le ultime parole dei genitori dell'autore dei delitti e i dettagli dell'interrogatorio
Proseguono le indagini sulla strage familiare di Paderno Dugnano. Riccardo, 17 anni, con 68 coltellate ha ucciso il fratellino e i due genitori. Gli inquirenti, analizzando tutti i dettagli a loro disposizione, stanno cercando di capire se sia stato un gesto premeditato.
- Strage di Paderno Dugnano, il 17enne: "Volevo cancellare la mia vita di prima"
- Le ultime parole dei genitori
- L'idea di andare in Ucraina
Strage di Paderno Dugnano, il 17enne: “Volevo cancellare la mia vita di prima”
L’adolescente, in preda a un disagio esistenziale, ha sterminato la famiglia. “Volevo cancellare tutta la mia vita di prima”, ha raccontato agli investigatori, come riferito dal Corriere della Sera. E ancora: “Mi sono sempre sentito diverso da tutti quanti”. Sui genitori ha detto di considerarli “meno intelligenti”. Riteneva che “si occupassero di cose inutili, vedevano problemi” a cui, secondo lui, non bisognava dare peso.
Il ragazzo si trova in carcere da domenica pomeriggio. Su di lui pende l’accusa di omicidio pluriaggravato anche dalla premeditazione. Giovedì la gip Laura Margherita Pietrasanta ha disposto che il giovane rimanga nel penitenziario.
La giudice, dopo l’interrogatorio del 17enne, ha scritto che il giovane ha agito con “singolare ferocia e accanimento”. Riccardo ha sostenuto che l’idea di uccidere il fratello, il padre e la madre è maturata la sera stessa della strage. “È stata la sera della festa (il compleanno del papà, ndr) che ho pensato di farlo”, ha spiegato. Perché ha scelto il coltello? “Perché era l’unica arma a disposizione in casa”.
Le ultime parole dei genitori
Nel corso dell’interrogatorio, Riccardo ha raccontato che, quando ha deciso di mettere in atto il suo piano, è sceso in cucina, ha afferrato il coltello e poi si è accanito sul fratellino.
Papà e mamma sono stati svegliati dalle urla del piccolo e si sono precipitati a vedere cosa stesse accadendo. Hanno trovato il 17enne con l’arma in mano: “Perché hai il coltello in mano?“. A quel punto la furia di Riccardo si è diretta su di loro. Compiuta la strage, ha chiuso gli occhi ai familiari uccisi “forse per pietà”.
L’idea di andare in Ucraina
Dagli interrogatori è emerso che Riccardo è un ragazzo con malesseri esistenziali profondi. Il 17enne ha spiegato di aver pensato all’idea di “vivere più a lungo delle persone normali, anche per conoscere il futuro dell’umanità”.
Per sfuggire a una vita che non percepiva soddisfacente, aveva pensato di fare esperienze altrove, lontano da casa. A un certo punto gli è balenata per la mente l’idea, poi accantonata, di andare in Ucraina come volontario.
Parlando con gli esperti, Riccardo ha anche detto di pensare spesse volte “alle guerre” commuovendosi, mentre “non vedeva” negli altri tale trasporto emotivo.
“Ha pianto, è provato, non è facile per lui rivivere quei momenti — ha commentato Amedeo Rizza, il legale del 17enne —. Ma è felice delle parole dei nonni”. Questi ultimi, nelle scorse ore, hanno dichiarato che “non lo abbandoneremo mai”.