Spunta nuova ipotesi sulla scomparsa di Kata a Firenze: vendetta per abusi su una ragazzina all'ex hotel Astor
Spunta una nuova ipotesi sulla scomparsa della piccola Kata dall'ex hotel Astor a Firenze
Della piccola Kata non si hanno più notizie da oltre sei mesi. Nelle ultime ore però è emerso che gli investigatori che indagano sulla scomparsa della bimba peruviana, svanita nel nulla dall’ex hotel Astor a Firenze, starebbero vagliando una nuova ipotesi. Una pista, ancora senza riscontri, che inquadrerebbe il rapimento come una vendetta per un abuso sessuale subito da un’altra bimba che viveva nella stessa struttura.
- Kata scomparsa a Firenze, spunta nuova ipotesi
- L'ipotesi: vendetta per abusi su una ragazzina all'ex hotel Astor
- Le indagini sulla scomparsa
Kata scomparsa a Firenze, spunta nuova ipotesi
È Repubblica nelle pagine fiorentine a scrivere della nuova ipotesi sulla scomparsa di Kata a Firenze. Secondo il quotidiano, procura fiorentina e carabinieri che lavorano sul caso da giugno starebbero seguendo una nuova pista investigativa.
L’ipotesi, ancora tutta da verificare, sarebbe emersa da alcune testimonianze e da altri accertamenti e farebbe riferimento a qualcosa accaduto all’ex hotel Astor nelle settimane prima della sparizione della piccola Kataleya Alvarez.
L’ipotesi: vendetta per abusi su una ragazzina all’ex hotel Astor
Sulla vicenda e sulle indagini vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti. Secondo la nuova ipotesi riportata da Repubblica la scomparsa della piccola Kata potrebbe esser maturata come una vendetta trasversale per un abuso sessuale subito da un’altra bimba che viveva come lei nell’ex hotel Astor occupato.
Secondo questa pista l’autore del presunto abuso sarebbe una persona vicina a Kataleya: la bimba, vittima inconsapevole, sarebbe stata rapita come vendetta.
Già nelle settimane precedenti la scomparsa di Kata circolavano voci su un abuso sessuale consumato su una giovanissima nell’ex albergo occupato di via Maragliano a Firenze, ora sgomberato, dove vivevano due comunità di peruviani e una di rumeni.
Non ci sono state denunce però e in assenza di conferme o di altri elementi questa pista sarebbe presto finita in secondo piano.
Le indagini sulla scomparsa
Questa nuova pista investigativa si affianca alle altre già emerse nei mesi scorsi, a partire da quella principale, una ritorsione per i forti contrasti fra bande maturati nell’ambito del racket degli affitti. E poi la pista “peruviana”, legata a questioni di droga e a un possibile scambio di persona.
Intanto le indagini vanno avanti su tutti i fronti, con il contesto familiare della piccola scomparsa sempre sotto i riflettori: il mese scorso sono stati sentiti in procura due zii della bimba, il fratello della madre e uno dei fratelli del padre.
I due erano stati indagati per alcune macchie trovate nelle loro stanze, che poi non portarono a niente.