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Serena Bortone sospesa dalla Rai per il caso Antonio Scurati: stop di 6 giorni, giornalista farà ricorso

La conduttrice Serena Bortone è stata sospesa dalla Rai per sei giorni: trattasi della sanzione per il caso Scurati

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Serena Bortone sospesa per 6 giorni: è la sanzione inflitta dalla Rai nei confronti della conduttrice e giornalista in seguito al procedimento disciplinare aperto per il caso Scurati. Lo stop arriva un mese dopo le parole dell’ad Roberto Sergio, che aveva parlato di licenziamento. La giornalista è pronta a fare ricorso.

Caso Scurati, Serena Bortone sospesa dalla Rai per 6 giorni

La sanzione disciplinare arriva dopo il caso del monologo di Antonio Scurati, che era stato invitato nel programma CheSarà…, condotto proprio dalla Bortone.

Nelle scorse settimane, l’amministratore delegato Rai Roberto Sergio, a proposito della vicenda, aveva dichiarato che la giornalista “doveva essere licenziata dalla Rai” in ottemperanza del regolamento aziendale.


Lo scrittore Antonio Scurati

Bortone farà ricorso

Bortone, a quanto apprende l’Adnkronos, è pronta a fare ricorso in opposizione al provvedimento Rai.

L’eventuale ricorso comporterà, nel momento in cui la decisione venisse impugnata, una sospensione dell’efficacia della sanzione fino alla decisione definitiva.

L’ira di Sandro Ruotolo

Sandro Ruotolo, responsabile Informazione, memoria e cultura nella segreteria nazionale del Pd, ha criticato aspramente la sanzione inflitta alla giornalista attraverso una nota.

“Sei giorni di sospensione per Serena Bortone colpevole di aver scritto sui social che non sarebbe andato in onda, nel programma da lei condotto, il monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati. Questo di Telemeloni ormai è un gruppo dirigente senza freni. Assume amici e parenti, punisce l’antifascismo”, ha scritto Ruotolo.

“Chiediamo a tutte le opposizioni –  ha aggiunto l’esponente del Pd – di costruire insieme il futuro del servizio pubblico. Fuori la politica da viale Mazzini. Bisogna restituire credibilità e autorevolezza alla Rai. Altro che pubblicità in cambio del canone come vuole la Lega. Abbiamo bisogno di più servizio pubblico”.

La nota del Pd

parlamentari del Pd della commissione bicamerale di vigilanza Rai hanno commentato la sanzione contro Serena Bortone.

Ecco la nota integrale:

Una brutta pagina per la Rai, una brutta pagina per il servizio pubblico che sanziona una sua professionista per aver contestato un’ingiusta imposizione. Chi dovrebbe essere sanzionato per aver messo il bavaglio a una voce libera agisce ancora liberamente e indisturbato nella definizione delle scalette dei programmi e lo fa con una visione di parte per allisciare il pelo a governo e maggioranza. Questa è TeleMeloni, questa è la televisione di regime che non ha più niente a che fare con il servizio pubblico: sanzionano voci libere, premiano gli amichetti. Porteremo nuovamente il caso in vigilanza”.

Perché è stato aperto un procedimento disciplinare

Il procedimento disciplinare contro Bortone è stato aperto con l’accusa alla diretta interessata di aver rotto il vincolo di riservatezza richiesto ai dipendenti dell’azienda.

La giornalista è stata accusata di aver reso noto su Instagram dell’annullamento dell’intervento dello scrittore Scurati, che era invitato nel suo programma per un monologo sul 25 aprile.

La Rai aveva sostenuto che l’annullamento dell’ospitata fosse stato deciso per presunte divergenze relative al compenso da elargire allo scrittore, il quale, però, ha sempre negato tale scenario.

Sulla vicenda è poi emersa una mail interna alla Rai che ha rivelato che lo stop all’intervento di Scurati sarebbe stato riconducibile a “motivi editoriali”.

Fonte foto: GETTY

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