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Scontri a Bologna, Giorgia Meloni attacca “certa sinistra che foraggia i facinorosi” dopo i poliziotti feriti

La premier Meloni all’attacco dopo gli scontri di Bologna tra collettivi e polizia: “La sinistra non condanna questi episodi”

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Dopo gli scontri di Bologna la premier Giorgia Meloni ha attaccato con durezza una parte della sinistra italiana. Meloni ha espresso “totale solidarietà” alle forze dell’ordine, ma nella stessa nota diffusa nella serata di sabato 9 novembre, poche ore dopo l’accaduto, ha inviato un messaggio piuttosto chiaro a una parte dell’opposizione.

Meloni: “Certa sinistra continua a foraggiare i facinorosi”

“Ancora violenze e scontri generati dai collettivi, a Bologna, rivolti contro la Polizia di Stato. La mia totale solidarietà va agli uomini e alle donne delle Forze dell’Ordine, che con fermezza e professionalità hanno affrontato i soliti violenti, tra lanci di petardi e sassi, rischiando la loro incolumità”, ha scritto Meloni nella nota.

Poi l’attacco: “Spiace constatare che certa sinistra continui a tollerare e, talvolta, a foraggiare questi facinorosi, anziché condannare apertamente questi episodi e mostrare solidarietà a chi, ogni giorno, lavora per garantire la sicurezza di tutti”.

La polizia in tenuta anti-sommossa a Bologna

Gli scontri a Bologna nel giorno della manifestazione di Casa Pound

Il bilancio finale degli scontri avvenuti a Bologna sabato 9 novembre è di 3 poliziotti e una decina di giovani feriti in maniera lieve. Il massiccio dispiegamento delle forze di polizia (circa 300 agenti in tenuta anti-sommossa) ha consentito di evitare il contatto tra i cortei di antagonisti, antifascisti e associazioni di sinistra che protestavano contro la concessione di una manifestazione a Patrioti e Casa Pound.

Il corteo di questi ultimi è partito da piazza Nettuno ed è stato bloccato dalla polizia poco prima di piazza XX Settembre. A poche centinaia di metri, sulla scalinata del Pincio, si trovava il corteo dei collettivi, che si è scontrato con la polizia.

Nessuno scontro, invece, si è verificato lungo il corteo degli anarchici. Al centro di piazza XX Settembre, intanto, si erano radunati una cinquantina di cittadini che hanno intonato “Bella Ciao”.

Scontri a Bologna, polemica tra i partiti

Dopo gli scontri a Bologna è partita la polemica politica, che in realtà era già cominciata qualche giorno fa con il bollino di “sinistra da salotto” affibbiato da Meloni a Schlein in merito allo scontro sui diritti sindacali.

Sulla vicenda è intervenuta anche Elena Ugolini, candidata del centrodestra alla presidenza della regione, che ha attaccato la vicesindaca di Bologna Emily Clancy per aver seguito, a distanza, il corteo dei collettivi. Inutile dire, quindi, che la polemica politica si è acuita in vista delle elezioni regionali del 17 e 18 novembre in Emilia-Romagna.

Dopo gli scontri di Bologna è intervenuto anche il questore Antonio Sbordone, che ha rivendicato invece l’operato degli agenti. “Abbiamo garantito a tutti il diritto di manifestare senza usare la forza, pur venendo aggrediti, in modo vile, con lancio di bottiglie, mazze e bombe carta”.

Fonte foto: ANSA

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