Scontro Meloni-Schlein sui diritti del lavoro, la premier accusa la sinistra "al caviale": la reazione dem
Dopo la lite tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein sui diritti del lavoro, la premier ha accusato “la sinistra al caviale”, scatenando la reazione dem
Dopo lo scambio di battute tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, con la lite nata dal whatsapp della premier che lamentava di essere al lavoro perché non ha “particolari diritti sindacali”, è arrivato l’attacco contro la “sinistra al caviale” che ha scatenato la reazione dei leader dem.
- Meloni contro Schlein, lite sui diritti dei lavoratori
- Dal lavoro al caviale
- Maurizio Landini a supporto
Meloni contro Schlein, lite sui diritti dei lavoratori
“Sto male, ma non avendo particolari diritti sindacali sono a Budapest per il Consiglio europeo a fare il mio lavoro”. È questo il messaggio whatsapp inviato dalla premier Giorgia Meloni a Marco Osnato, responsabile economico di FdI, nel corso della puntata di Un giorno da Pecora di venerdì 8 novembre.
Un messaggio che non è sceso a tutto il mondo dem, con il Pd che ha parlato di “arroganza e protervia” e la leader Elly Schlein che ha detto alla Meloni di smetterla “di fare la vittima”.
Giorgia Meloni a Budapest, da dove ha risposto a Elly Schlein dopo la lite scaturita da un whatsapp della premier sul tema dei diritti del lavoro
Come riportato da Repubblica, la Schlein ha parlato di “battuta di scherno di Meloni” sui suoi diritti sindacali, chiarendo che “le vittime qui sono quei milioni di lavoratori che le scelte del suo governo stanno rendendo più fragili e ricattabili: negando il salario minimo, estendendo i contratti a termine e i voucher, liberalizzando il lavoro somministrato”.
Dal lavoro al caviale
Giorgia Meloni, già particolarmente infastidita dal messaggio letto in diretta dal suo deputato senza che venisse autorizzato, ha risposto per le righe alle parole della leader del Pd, parlando della “solita sinistra al caviale”.
E se qualcuno, come il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, la butta sull’ironia dicendo di preferire “i prodotti umbri”, Elly Schlein ha accusato l’attacco della premier: “Io di caviale non ne ho mai mangiato, ma nemmeno posso sopportare che i lavoratori vengano purgati con olio di ricino”.
Giorgia Meloni, nonostante sia a Budapest, segue con interesse la vicenda e risponde ancora: “Schlein ha detto che io svilisco i diritti sindacali perché, a una trasmissione radiofonica leggera, ho risposto a un sms in modo leggero, dicendo che non mi sentivo bene ma ero comunque al lavoro perché, come capite bene, qui non c’è nessuno che mi possa sostituire. Mi spiace che anche su questo si riesca a fare una polemica inutile”.
Maurizio Landini a supporto
Il primo ministro italiano ha comunque ulteriormente chiarito: “Sono abituata a fare il mio lavoro anche quando non sono al massimo della forma perché è l’impegno che mi sono presa con gli italiani. Spero che la sinistra prima o poi individui qualche tema serio su cui fare politica, in attesa di ritrovare un’identità che le consenta di stare a fianco dei cittadini”.
Ma Elly Schlein, in piazza durante le proteste per i tagli al trasporto pubblico, ribadisce di stare “al fianco dei lavoratori”, esortando la Meloni a occuparsi “del salario minimo che ha negato a 3,5 milioni di persone che non ce la fanno più e non arrivano a fine mese”.
E a dar manforte alla Schlein c’è Maurizio Landini, che ha così definito le parole della Meloni: “Credo sia un atto di bullismo. Chi è presidente del Consiglio, prima di dire le cose, farebbe meglio a pensarci. Detto in quei termini è un attacco a chi i diritti sindacali li vede messi in discussione ogni giorno”.