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Roberto Saviano ironizza su Andrea Giambruno poi attacca Meloni su Caivano: "Il nulla, per il mondo criminale"

Dopo il blitz del governo al Parco Verde di Caivano, Roberto Saviano punzecchia Giambruno e Giorgia Meloni: "Peggio di uno slogan"

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

“È più un’interferenza”, con queste parole Roberto Saviano commenta i fatti di Caivano dopo l’arrivo di Giorgia Meloni al Parco Verde. Lo ha fatto, lo scrittore, in un’intervista rilasciata a ‘La Stampa’. Non manca la frecciata contro Andrea Giambruno. L'”interferenza” è proprio lo Stato che con la visita del governo nel luogo teatro della violenza sessuale contro due bambine, secondo Saviano, non ha dato una risposta al problema.

Roberto Saviano commenta la presenza del governo a Caivano

Il 31 agosto Giorgia Meloni è arrivata al Parco Verde di Caivano per portare nel teatro dei fatti di cronaca delle ultime settimane la presenza dello Stato.

Per Roberto Saviano, che di nuovo ritorna sull’argomento dopo aver commentato l’operato di Vincenzo De Luca, si è trattato di un semplice atto di populismo.

Per Roberto Saviano il blitz del governo al Parco Verde è stata pura propaganda. Lo scrittore attacca Giorgia Meloni e punzecchia Andrea Giambruno

“Dire ‘lo Stato c’è’ dove invece è assente deresponsabilizza tutti”, dice Saviano, che fa subito l’esempio degli spari esplosi contro un’auto parcheggiata lunedì 11 settembre.

“La politica e le istituzioni vengono valutate dal mondo criminale“, quindi: “Tutto ciò che il populismo sovranista tocca diventa propaganda”, e fa l’esempio dell'”economia italiana” e dell'”immigrazione“.

Cosa propone Saviano

Nella lunga intervista a ‘La Stampa’ Roberto Saviano risponde negativamente a tutti gli interventi del governo italiano.

Il decreto baby gang “non serve a nulla”, sostiene lo scrittore, che contesta l’attuazione di un sistema repressivo che “è una palestra di crimine” e non farebbe presa se “in Italia non si fa prevenzione“. La prevenzione è dunque ciò che mancherebbe, secondo Saviano, per migliorare il tessuto sociale.

Ancora, sarebbe ingiusto il divieto dei cellulari ai minori condannati presente nella bozza del DL criminalità. Per Saviano, piuttosto, serve consentirlo a un’età congrua e soprattutto che la scuola “si faccia carico di un insegnamento sul corretto utilizzo”.

La frecciata contro Andrea Giambruno

Il 12 ottobre Roberto Saviano andrà a processo per rispondere delle accuse di diffamazione contro Giorgia Meloni Matteo Salvini.

Il giornalista de ‘La Stampa’ gli chiede un pensiero a riguardo e lo scrittore confessa di sentirsi “ostaggio” anziché imputato, di una forza politica che punisce chi oltrepassa un certo perimetro di pensiero.

La forza politica, nascosta dietro l’immunità, “usa l’arma della querela” con alcuni che sostengono che “te la sei andata a cercare”.

“Sono tutti un po’ Giambruno“, conclude Saviano, riferendosi alle parole pronunciate dal compagno di Giorgia Meloni dopo lo stupro di gruppo di Palermo.

Fonte foto: ANSA

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