Matteo Renzi contro il Governo, no deciso alla prescrizione
Italia Viva, assicura il suo fondatore, non intende fare un passo indietro sulla riforma della giustizia scaturita dall'intesta tra M5s, Pd e Leu
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi, intervistato da Massimo Giannini all’interno della trasmissione ‘Circo Massimo’ su Radio Capital, ha fatto il punto sulla prescrizione, tema divisivo all’interno della maggioranza al Governo, che ha fatto emergere una netta spaccatura tra i fedelissimi dell’ex premier e M5s, Pd e Leu, uniti nel ‘Lodo Conte bis‘.
“Noi continuiamo a lavorare sui nostri settori. Se ci vogliono buttar fuori ce lo dicano. Se ci dicono o cambiate idea, o diventate anche voi giustizialisti, o vi buttiamo fuori, noi diciamo subito che non cambiamo idea: per noi le idee sono più importanti delle poltrone”, ha dichiarato Matto Renzi.
“Io non cambio la natura della mia esperienza politica riformista per inseguire una cultura giustizialista e populista. Spero che non drammatizzino, che prevalga il buon senso”, ha continuato il fondatore di Italia Viva.
“L’appoggio esterno significa che noi facciamo dimettere i nostri ministri. Penso che Teresa Bellanova sia la numero uno sull’agricoltura, e stia lavorando benissimo, che Elena Bonetti stia lavorando molto bene sulla famiglia. Sul sottosegretario Ivan Scalfarotto, è l’unico che in quel gruppo di sottosegretari capisce qualcosa di export“, ha sottolineato.
“Noi abbiamo queste tre postazioni, non vogliamo lasciarle. Se il presidente del Consiglio vuole che le lasciamo ce lo dirà, e ci mettiamo un quarto d’ora a lasciarle”, ha dichiarato Matteo Renzi,
Sulla riforma della giustizia “non ci stiamo. Se qualcun altro per mantenere una poltrona è disponibile a diventare socio della piattaforma Rousseau, faccia pure, ma noi siamo un’altra roba”.
“A mio avviso questo accordo a tre che hanno fatto ieri non ha la maggioranza in Parlamento. Può darsi che sbagli. Leggo che Giuseppe Conte è pronto ad avere 50 parlamentari centristi che votano questa riforma. La votassero loro, io non la voto”, ha annunciato.
“Se si trovano voti in Forza Italia o nella Lega che gli vota questa roba, io sono contento per loro, un po’ meno per il Paese. Secondo me non hanno la maggioranza. Ma se si stanno preparando con un’altra maggioranza, evviva. È la libertà, è la democrazia parlamentare“, ha attaccato.
“La mia impressione è che abbiano fatto male i conti, suggerirei prudenza. Io non mi sono sfilato, lo dico da sei mesi che su questa storia della giustizia non si può diventare populisti”, ha dichiarato ancora Matteo Renzi.
“Quello che sinceramente non riesco a capire è come faccia il Pd, che ha i numeri, che ha fatto un bel risultato in Emilia Romagna, a non utilizzare la forza di questo risultato per dettare l’agenda, ma insegue l’agenda su una vicenda come quella della giustizia”.
“Il principio di fondo di questo accordo a tre è che rimane il ragionamento bonafediano sulla prescrizione”, ha continuato, sferrando l’ennesima stoccata al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.