Maxi furto in un deposito di vestiti Angelo Minetti a Casale Monferrato: chiodi in strada per favorire la fuga
Una banda di ladri ha compiuto un furto in un magazzino del negozio di abbigliamento Angelo Minetti a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria
Un colpo pianificato nei minimi dettagli, con tanto di chiodi sparpagliati in strada per ostacolare la circolazione. È successo in un deposito del negozio di abbigliamento Angelo Minetti, nella zona industriale di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. Almeno una ventina di persone sarebbero coinvolte nel furto.
- Il furto nel deposito del negozio Angelo Minetti a Casale Monferrato
- I chiodi usati per ostacolare la circolazione
- Le indagini in corso
Il furto nel deposito del negozio Angelo Minetti a Casale Monferrato
Il furto è stato messo a segno nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 aprile, introno alle 3, da almeno una ventina di persone con una serie di veicoli che hanno fatto la spola per portare via il bottino. Lo riporta Repubblica.
I ladri hanno preso di mira un capannone in via Achille Grandi della ditta di abbigliamento Angelo Minetti, con un negozio in città.
Per agevolare la propria fuga, i malviventi hanno bloccato le vie d’accesso alla zona, posizionando come baluardi diverse auto e camion rubati nei dintorni.
I chiodi usati per ostacolare la circolazione
Sulle strade sono anche stati sparpagliati chiodi per ostacolare la circolazione.
Per questo, nelle prime ore del mattino seguente, si sono create lunghe code in prossimità della zona industriale di Casale Monferrato.
Anche l’azienda di trasporto pubblico Amc, che ha sede in zona, non ha potuto far uscire i pullman dal deposito per le prime corse del mattino e ci sono state ripercussioni per gli studenti che dovevano andare a scuola.
Le indagini in corso
Il bottino, il cui valore è ancora da stimare con esattezza, è composto da abbigliamento di lusso di grandi firme.
I carabinieri stanno facendo accertamenti per risalire agli autori del furto, raccogliendo tutti i reperti lasciati sulla scena del crimine, compresi vari arnesi da scasso abbandonati sull’asfalto.
Secondo alcune indiscrezioni i malviventi sarebbero entrati anche in un’azienda confinante che produce porte e finestre, senza però rubare nulla.