Rai cancella il programma di FIlippo Facci dopo l'articolo sul caso La Russa Jr: la reazione del giornalista
Filippo Facci non condurrà il suo programma in Rai dopo le polemiche per l'articolo su La Russa Jr: la decisione è stata comunicata dall'azienda
Cancellato. Il programma I Facci Vostri, che avrebbe dovuto condurre il giornalista Filippo Facci sulla Rai da settembre, in una striscia quotidiana di 5 minuti, non andrà in onda. La decisione dell’azienda, ufficiale, arriva dopo le polemiche nate in seguito all’articolo del giornalista, pubblicato su Libero Quotidiano, relativo al caso di cronaca che ha coinvolto Leonardo Apache, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa.
- La Rai cancella il programma di Facci
- Chi prenderà il posto di Facci
- La reazione di Facci
- Il motivo della cancellazione del programma
- La reazione dell'opposizione
La Rai cancella il programma di Facci
La scelta di cancellare il programma di Facci è stata presa dall’amministratore delegato Roberto Sergio, “informata la presidente Marinella Soldi, d’intesa con il direttore dell’approfondimento Paolo Corsini e, per i profili di sua competenza, il direttore generale Giampaolo Rossi”, recita una nota di viale Mazzini.
La notizia di una possibile cancellazione de I Facci vostri sul caso giudiziario che riguarda il figlio di Ignazio La Russa era nell’aria ormai da qualche giorno, come aveva preannunciato lo stesso Sergio dopo l’ondata di polemiche seguita all’articolo del giornalista.
Chi prenderà il posto di Facci
Lo spazio in palinsesto, ossia alle 13 prima del Tg2, verrà coperto dal prolungamento del programma del mattino di Rai 2 I fatti vostri.
La reazione di Facci
Il giornalista ha immediatamente ricondiviso un articolo de Il Foglio, uscito sabato 15 luglio. Tra i passaggi più significativi la querelle con l’ex moglie finita su giornali e siti, ma soprattutto la sua storia da cronista e la sua esperienza ultra-trentennale, il suo libro e la decisione presa dalla Rai “con eco e coro su Twitter, Facebook, Instagram e WhatsApp”.
Qualche ora dopo, poi, Facci ha pubblicato una foto che lo ritrae sdraiato, probabilmente al mare. Forse per sottolineare che, in fin dei conti, del dietrofront della Rai non gli importi poi molto:
Il motivo della cancellazione del programma
Ma cosa ha scritto Filippo Facci per spingere la Rai a cancellare il suo programma?
A scatenare le polemiche la frase è stata una frase apparsa in un articolo di Libero Quotidiano relativa al caso che ha coinvolto il figlio di Ignazio La Russa: “Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa“.
Dopo le proteste dell’opposizione, il caso è finito anche nel consiglio di amministrazione della Rai della scorsa settimana, durante il quale l’ad Roberto Sergio aveva spiegato di non volersi far trascinare da nessuno, annunciando che avrebbe preso una decisione nel giro di pochi giorni.
Durante il cda, la presidente Marinella Soldi aveva invitato Facci a dimostrare maggiore prudenza.
I consiglieri Francesca Bria e Riccardo Laganà invece avevano chiesto espressamente all’azienda di non procedere con la contrattualizzazione del giornalista, perché la frase dell’articolo su Libero Quotidiano era stata ritenuta incompatibile col servizio pubblico.
Dopo la dichiarazione della premier Giorgia Meloni che aveva detto di solidarizzare per natura con una ragazza che denuncia, la bilancia ha finito con il pendere decisamente sul lato dello stop alla collaborazione.
La reazione dell’opposizione
“Avevamo chiesto alla Rai di non contrattualizzare Filippo Facci dopo le sue esternazioni sessiste e razziste. I vertici di viale Mazzini hanno deciso che non avrà la striscia informativa su Rai 2. Abbiamo condotto questa battaglia dopo l’articolo nel quale Filippo Facci, sospeso in passato dall’Ordine dei Giornalisti per razzismo nei confronti dell’Islam, colpevolizzava la ragazza che ha denunciato di essere stata violentata da Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, Ignazio La Russa”. Così Sandro Ruotolo, responsabile Informazione per il Pd.
E ancora: “Bene hanno fatto perciò i vertici di viale Mazzini ad ascoltare la nostra richiesta. La Rai è l’industria culturale e informativa più importante del nostro Paese. È un bene di tutti. Difenderemo sempre l’Articolo 21 della Costituzione e chiederemo ai vertici della Rai di garantire il pluralismo editoriale e delle prossime nomine, a completamento delle direzioni di genere e di testate. Il servizio pubblico è per i governati e non per i governanti“.