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Il video del pompiere nel Natisone che ha provato a salvare i ragazzi a Premariacco: il tentativo disperato

Il video del pompiere che, con un tentativo disperato, ha provato a salvare i ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone a Premiariacco

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Dolore e una piccola speranza, anche se sempre più flebile. Il 31 maggio tre ragazzi sono stati travolti dal fiume Natisone a Premariacco, in provincia di Udine. Due cadaveri, quelli della 20enne Patrizia Cormos e della 23enne Bianca Doros, sono stati ritrovati dopo alcuni giorni. Nel frattempo è spuntato un nuovo video che ritrae il tentato salvataggio disperato da parte di un pompiere. Resta ancora disperso Cristian Casian Molnar, 25 anni, a cui le due ragazze si erano strette in un abbraccio prima che tutti e tre fossero trascinati via dalla corrente.

Il video del pompiere sul Natisone

Il filmato è stato girato da un passante anonimo dal ponte Romano.

Le immagini mostrano un eroico pompiere che si tuffa nel fiume per provare a salvare i tre ragazzi, al centro del corso d’acqua.

I vigili del fuoco impegnati nelle ricerche

Il soccorritore, allenato a simili interventi, tenta di raggiungerli, ma desiste a causa della furia del fiume.

L’abbraccio tra i tre ragazzi

Nel frattempo, i tre ragazzi erano rimasti abbracciati: una di loro, la 23enne Bianca Doros, non sapeva nuotare.

Né Patrizia Cormos né Cristian Casian Molnar l’hanno abbandonata al suo destino, provando a resistere in un abbraccio nell’attesa dei soccorsi.

Le polemiche sui soccorsi

E proprio sui soccorsi non sono mancate le polemiche.

Secondo quanto riferito dall’Ansa, sembra che Patrizia Cormos abbia telefonato 4 volte al 112: in una di queste non avrebbe ricevuto risposta.

La Procura di Udine ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti.

La tragedia, secondo i magistrati, sarebbe avvenuta “nell’arco di mezzora“.

Nutre dubbi anche la madre di Patrizia Cormos, intervistata dal Messaggero Veneto: “Invece di fare video dovevano salvarla. Ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l’indirizzo. E ha detto ‘chiamate mia mamma’. Si potevano salvare?”.

Fonte foto: ANSA

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