Scuola, protocollo di sicurezza per il rientro: tutte le misure
Azzolina ha parlato di ingressi e uscite scaglionate, sanificazione aule, mascherine e cosa succede a scuola se c'è un caso di sospetto Covid
Via libera al protocollo di sicurezza per il ritorno a scuola il 14 settembre. Lo ha annunciato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, attraverso un post su Facebook. Si tratta di regole chiare, ha aggiunto la titolare del Miur, che danno certezze a dirigenti scolastici, personale, famiglie, alle ragazze e ai ragazzi che si apprestano a tornare nelle aule. “Abbiamo appena dato il via libera al Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre – è l’incipit del post -, un accordo importante che contiene anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette ‘pollaio‘, una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità”.
La ministra ha poi ringraziato le organizzazioni sindacali e i dipendenti del Miur. Le misure riguardano:
- orari scaglionati per evitare assembramenti;
- sanificazione dei locali;
- obbligo della mascherina;
- supporto psicologico per studenti;
- isolamento immediato dei casi sospetti;
- istituzione di una commissione per gestire l’emergenza;
- help desk.
Protocollo di sicurezza: ingressi e uscite scaglionate
Il primo paletto fissato è lo scaglionamento degli ingressi e delle uscite. Ogni istituto, con una opportuna segnaletica e con una campagna di sensibilizzazione ed informazione, dovrà comunicare a personale e studenti le regole da rispettare per evitare assembramenti.
Nel caso di code per l’entrata e l’uscita dall’edificio occorrerà osservare il distanziamento sociale: ogni scuola dovrà disciplinare le modalità che regolano i flussi anche a costo di prevedere degli scaglionamenti.
Non ci si potrà recare a scuola nel caso in cui la temperatura superi i 37.5° o altri sintomi simil-influenzali: in quel caso c’è l’obbligo di chiamare il proprio medico di famiglia e di contattare l’autorità sanitaria.
Spetterà al preside vigilare (anche sul personale): sarà lui a dover garantire il rispetto delle condizioni di sicurezza, soprattutto il mantenimento del distanziamento di un metro e l’igiene delle mani.
La sanificazione delle aule e l’obbligo della mascherina
Quotidianamente sarà effettuata la pulizia giornaliera, l’igienizzazione sarà periodica in tutti gli ambienti, dettata da un cronoprogramma stabilito a priori.
Oggetto delle pulizie, oltre agli ambienti di lavoro e alle aule, anche le palestre, le aree comuni, quelle di ristoro (mensa compresa), i servizi igienici, gli spogliatoi, i laboratori, il materiale didattico e ludico, le superfici comuni ad alta frequenza di contatto (come il corrimano o i pulsanti dell’ascensore). Sarà obbligatorio per chiunque entri negli ambienti scolastici adottare precauzioni igieniche e usare la mascherina (sopra i 6 anni).
Su quest’ultimo punto, però, l’ultima parola spetterà al Comitato tecnico scientifico che si riunirà a fine agosto.
Supporto psicologico e soggetti fragili
Stress, ansia, paura: sono solo alcune delle conseguenze generate dalla pandemia. Per questo motivo il ministero dell’Istruzione ha deciso di promuovere un supporto psicologico per studenti e personale, con sportelli di ascolto e canali di comunicazione scuola-famiglia.
Al rientro degli alunni dovrà essere presa in considerazione la presenza di “soggetti fragili” esposti a un rischio potenzialmente maggiore nei confronti dell’infezione da Covid-19.
Cosa succede se c’è un caso sospetto
Nel caso in cui una persona all’interno della scuola presenti i sintomi tipici del Covid-19 (febbre e tosse), questa sarà immediatamente isolata e rispedita al proprio domicilio il prima possibile, per poi seguire l’iter già previsto dalla norma vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto.
Al momento, però, il protocollo non stabilisce le linee guida per capire come gestire poi l’eventuale quarantena della classe: “Per i casi confermati – riporta il Corriere della Sera citando il protocollo – le azioni successive saranno definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure quarantenarie da adottare previste dalla norma, sia per la riammissione a scuola secondo l’iter procedurale altrettanto chiaramente normato”.
La presenza di un caso confermato spingerà l’autorità sanitaria competente a valutare tutte le misure ritenute idonee.
La commissione vigilerà sul rispetto delle norme
Ad affiancare il dirigente scolastico nella vigilanza dell’applicazione delle misure, in ogni istituzione scolastica il dirigente stesso valuterà la costituzione di una commissione, anche con il coinvolgimento dei soggetti coinvolti nelle iniziative per il contrasto della diffusione del Covid-19. Sarà lo stesso preside a dirigerla.
L’help desk, di cosa si tratta
La ministra, nel suo post, ha sottolineato l’importanza dell’help desk: “Sarà attivato a supporto delle scuole – ha scritto -: è la dimostrazione che non vogliamo lasciarle sole. Che saremo al loro fianco in ogni momento supportandole in caso di difficoltà, così come abbiamo già fatto durante gli esami di Stato”.
L’help desk servirà per richiedere assistenza via web, prenotazioni di chiamata e contattare il numero verde 800 90 30 80, attivo dal 24 agosto, dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00, con funzioni di front office, al fine di raccogliere quesiti e segnalazioni sull’applicazione delle misure di sicurezza e fornire assistenza e supporto operativo anche di carattere amministrativo.
Cosa ne pensano i sindacati della scuola
Nelle ultime settimane i sindacati di categoria si sono scontrati, e non poco, con la ministra Lucia Azzolina. Ora che il protocollo di sicurezza ha avuto il via libera, però, si dichiarano soddisfatti.
Anche perché il ministero ha dato garanzie su vari temi:
- la rimodulazione dell’unità oraria non si tradurrà in una diminuzione del diritto all’istruzione per gli alunni;
- si avvierà, entro l’inizio del prossimo anno scolastico, la contrattazione nazionale per regolare lo smart working del personale amministrativo tecnico e ausiliario;
- saranno aboliti i vincoli normativi che ostacolano la sostituzione del personale docente e Ata assente (ad oggi un’assenza per malattia può prevedere la sostituzione solo dopo sei giorni, mettendo a rischio la vigilanza innanzitutto);
- richiesta, e ottenuta, l’analisi del fenomeno relativo al “personale in condizioni di fragilità“;
- saranno scongiurate le classi pollaio, così come i tagli del personale;
- sarà garantita la continuità didattica: no a frequente turnover dei docenti, soprattutto per i disabili.