Cosa succederà alla classe con un alunno positivo: parla Azzolina

Mancano meno di due mesi all’inizio dell’anno scolastico, fissato per il 14 settembre. Sarà un ritorno a scuola segnato dal pericolo di un ritorno importante del coronavirus, proprio alle porte dell’autunno, stagione in cui si teme un’eventuale seconda ondata. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, intervistata dalla Stampa, ha spiegato cosa succederà nel caso in cui un alunno dovesse risultare positivo.

“In quel caso – ha detto la titolare del Miur – il modello potrebbe essere simile a quello utilizzato di recente per gli esami di Stato. Tutti i compagni dovrebbero fare i tamponi e l’intera classe, temporaneamente, non si presenterebbe a scuola“.

La ministra, comunque, ha aggiunto che “sono misure che stiamo ancora scrivendo con i sindacati e con il Comitato tecnico scientifico del ministero della Salute. Faranno parte di un protocollo di sicurezza che contiamo di chiudere al più presto”.

Azzolina e i fondi europei: “Stop alle classi pollaio”

Il governo, ha sottolineato Lucia Azzolina, ha “messo 6 miliardi sulla scuola da inizio anno, 2,9 solo per settembre, ma siamo a un punto di svolta: gli investimenti europei per la scuola italiana sono un’opportunità irripetibile”.

La ministra ha l’intenzione di “archiviare le classi pollaio, che impoveriscono la didattica, e intervenire sugli edifici. Lavoriamo per scuole aperte oltre l’orario delle lezioni”.

Le polemiche con Salvini

Lucia Azzolina è uno dei bersagli delle opposizioni, in particolare della Lega di Matteo Salvini. “Ma la verità – ha detto la ministra – è che fugge dal confronto con me in tv sulla scuola“.

Le polemiche sui banchi e sulla riduzione delle ore (da 55 a 45 minuti) “sono stucchevoli. Con una crisi economica alle porte, il pericolo maggiore è invece quello di avere ragazzi costretti a lasciare la scuola per cercare lavoro“.

Fonte foto: Ansa