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Pippo Baudo si commuove ricordando Maurizio Costanzo: il retroscena sull'intervista e sulla rivalità

Pippo Baudo ha ricordato il collega Maurizio Costanzo, scomparso nelle scorse ore a Roma all'età di 84 anni

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Addio a Maurizio Costanzo, gigante del giornalismo e della tv italiana. Si è spento a 84 anni, nella clinica romana Paideia dove si trovava ricoverato da una settimana. Subito dopo la diffusione della notizia del decesso, in tantissimi lo hanno ricordato. Tra questi anche Pippo Baudo, che con Costanzo è stato protagonista per decenni del piccolo schermo del Bel Paese.

Baudo: “Con Costanzo una relazione di amicizia e rispetto”

“Appena arrivai a Roma – ha spiegato un Baudo commosso raggiunto dall’Ansa -, la prima intervista importante me l’ha fatta Maurizio: era il 1960, l’anno delle Olimpiadi a Roma, lui scriveva allora sul settimanale Grazia. Lui è il primo personaggio che ho conosciuto, da lì è nata una relazione di grande amicizia e rispetto“.

Aneddoti, racconti, confronti, ospitate reciproche e qualche scaramuccia, le sliding doors tra Rai e Mediaset, “ma nessuna rivalità”, assicura oggi Baudo.

Baudo: “Costanzo è stato per me uno stimolo, tutti gli dobbiamo qualcosa”

“Certo, per me è stato sempre uno stimolo, intelligente e acuto, ma in fondo tutti gli dobbiamo qualcosa – ha dichiarato sempre Baudo -. Il Costanzo show è stata un’invenzione enorme, eccellente: ha raccontato l’Italia”.

E ancora: “Ci sarò stato almeno venti, trenta volte. E in ogni occasione Maurizio regalava un gadget a tutti, una conchiglietta portafortuna… Ne ho una collezione”.

Baudo: “Non scordiamo che Costanzo ha avuto una vita difficile”

Costanzo “ha raccontato molto bene il Paese. Non dimentichiamo che ha avuto una vita molto difficile, vissuta a 360 gradi e con tanti pericoli, come dimostra l’attentato subito da parte della mafia”.

Ma è stato anche “una personalità poliedrica, un artista e un creatore a 360 gradi”, evidenzia ancora Baudo, citando la celeberrima ‘Se telefonando’ che Costanzo scrisse per Mina.

“E poi quel suo rapporto bellissimo con Maria… nessuno, forse, ci avrebbe scommesso: sono due personalità diverse, ma legate da un grande rispetto e stima reciproca“. “Cosa ci resta di lui? L’attaccamento al lavoro, il lavoro come servizio per il Paese”, conclude il conduttore.

Fonte foto: ANSA
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