Pietro Orlandi affranto per la morte di Andrea Purgatori: "Perdo un amico. Teorie del complotto? Fandonie"
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ricorda il giornalista e amico Andrea Purgatori e commenta le teorie del complotto sulla morte
La morte del giornalista Andrea Purgatori ha lasciato senza parole anche Pietro Orlandi che, prima di essere il fratello di Emanuela, è stato anche fraterno amico. Un sodalizio durato oltre 40 anni, dalla scomparsa della giovane fino a qualche giorno prima della morte di Purgatori, con Orlandi che a qualche giorno dalla scomparsa del giornalista si dice affranto e addolorato.
- Purgatori, amico e confidente
- L'ultimo incontro col giornalista
- Le ultime parole
- L'idea sulle teorie del complotto
Purgatori, amico e confidente
Intervistato da La Repubblica, Pietro Orlandi si è aperto parlando dell’amico Andrea Purgatori, che oltre a essere una firma eccellente del giornalismo italiano che l’ha aiutato nel caso legato alla sorella scomparsa, è stato soprattutto un amico.
“Con Andrea Purgatori se ne va un riferimento certo per la ricerca della verità su mia sorella Emanuela; per me scompare un amico fraterno” ha detto Orlandi, sottolineando che per lui Purgatori è stato “la spalla su cui poggiarmi, la testa speciale sulla quale potevo sempre contare”.
E la notizia della morte, le cui cause saranno oggetto di indagine accurata, gli è arrivata dalla legale Sgro la mattina del 19 luglio: “Mi ha mandato un messaggio: “Pietro, hai saputo di Andrea?”. L’ho chiamata temendo il peggio. Che è arrivato”.
L’ultimo incontro col giornalista
E nel corso dell’intervista, Pietro Orlandi ha anche ricordato gli ultimi incontri con Andrea Purgatori, sempre attento e pronto a battersi per la ricerca della verità su Emanuela Orlandi.
L’ultima volta con il giornalista, infatti, è stato poco più di un mese prima della scomparsa, con Purgatori e Orlandi che si erano visti in Senato per chiedere il via alla Commissione di inchiesta parlamentare su Emanuela. “Sabato 6 giugno al Senato, doveva essere ascoltato per dar vita alla commissione” ha ricordato Orlandi, sottolineando che Purgatori “si è sempre battuto per questo”.
E nonostante la malattia avanzasse inesorabilmente, col giornalista che si era presentato “con i capelli cortissimi, senza barba, visibilmente provato dalle cure per contrastare il male“, Purgatori ha dato il massimo per la causa.
Le ultime parole
E proprio quel 6 giugno, ricostruisce Orlandi a La Repubblica, anche l’ultimo scambio di parole in presenza, con i ringraziamenti per la battagli in Senato e la promessa di Purgatori: “Stai tranquillo Pietro, vedrai, ce la faremo“.
“Mi ha fatto l’ultimo regalo, era li con la solita grinta e forza di volontà” ha ricordato Orlandi. Poi l’appuntamento saltato: “Ci siamo dati appuntamento al 12 giugno per registrare la puntata Emanuela: sarebbe dovuta andare in onda per i 40 anni dalla scomparsa; non se n’è fatto niente, il male stava vincendo“.
Da allora, tra i due, sono arrivati soltanto messaggi telefonici, l’ultimo del 15 giugno prima del silenzio e della morte del giornalista.
L’idea sulle teorie del complotto
E nelle ultime ore, sul web, sono emerse anche teorie sulla morte del giornalista. Secondo alcuni utenti, infatti, la morte di Purgatori sarebbe legata a un complotto messo in piedi dal Vaticano.
Orlandi, su questo, a La Repubblica è schietto e deciso: “Davvero un delirio che dovrebbe preoccupare donne e uomini di buona volontà”.