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Piero Fassino e il retroscena sullo stipendio-indennità dei colleghi politici: "Altri hanno chiesto l'aumento"

Continua a tenere banco la polemica sull'indennità parlamentare che ha travolto Piero Fassino: ora è lo stesso deputato a passare al contrattacco

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Piero Fassino prova ad uscire dall’angolo dopo la polemica scaturita dal suo intervento alla Camera nel quale ha sostenuto che l’indennità percepita dai deputati non sarebbe “uno stipendio d’oro”. Una dichiarazione che ha scatenato la bufera creando malumori nel suo stesso partito a partire dalla stessa segretaria Pd, Elly Schlein, la quale ha voluto subito sottolineare come l’ex sindaco di Torino parlasse a titolo personale. Il deputato però non ci sta e ha voluto nuovamente riaffermare il proprio pensiero in un’intervista a Skytg24, dove ha sottolineato come i colleghi del centrodestra cerchino invece di aumentare l’indennità parlamentare.

L’intervista

Molti hanno equivocato, non mi sono lamentato – ha ribadito Fassino ospite in diretta Tv alla trasmissione ‘Timeline’ – Ho semplicemente ricordato che l’indennità è di una certa dimensione e non è di quella dimensione stratosferica che viene propalata. Si parla di 11 o 12 mila euro, ma non è vero. Non ho mai detto che bisogna cambiarla l’indennità”.

“Ho spiegato come spendo io le altre voci per l’attività parlamentare – ha rivendicato il deputato Dem – Non c’è un euro che mi metto in tasca di quelle voci: spendo per i miei collaboratori, per le mie iniziative politiche. Le cose sono trasparenti. Ma viviamo in un mondo fatto di un nervosismo fuori misura”.

Il deputato Pd Piero Fassino 

“Si è montata una panna, e sono stupito e sconcertato. Non ho voluto chiedere qualcosa ma ricordare una cosa che è palese” ha dichiarato ancora Fassino che, nonostante la bufera, ritiene che il suo intervento non sia stato un passo falso: “Non è stato un errore, ma un’ingenuità”.

Le rivendicazioni

L’ex sindaco di Torino non sembra quindi fare un passo indietro rispetto alla battaglia lanciata in Aula, in quella che ha definito “un’operazione verità”. “Danneggia più il PD dire che un parlamentare guadagna 12 mila euro o dire la verità? – chiede l’onorevole – Credo di essere stato ingenuo, questo sì“.

L’intervento di Piero Fassino  è andato in scena durante il voto sul bilancio di Montecitorio sul quale il deputato torinese si è astenuto in dissenso con il Pd, “perché, pur apprezzando il lavoro fatto dai questori, sono stati approvati tre ordini del giorno del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia che contribuiscono a una campagna di delegittimazione del Parlamento”.

L’aumento dell’indennità

Nell’ultima intervista Tv l’esponente Dem è però passato al contrattacco, puntando il dito su un altro ordine del giorno presentato in quella stessa seduta: “C’è stato un odg presentato da un parlamentare di centrodestra che ha chiesto di aumentare l’indennità ed equipararla a quella dei senatori, e in quel caso nessuno ha ritenuto di dire nulla” ha recriminato Fassino.

Il riferimento del deputato torinese è a un ordine del giorno presentato dal leader di Noi moderati Maurizio Lupi, e accolto dall’Aula, nel quale si chiede l’equiparazione del trattamento economico di deputati e dipendenti di Montecitorio a quello del Senato.

Come riporta ‘Repubblica’, si tratterebbe di un aumento dai circa 13.900 percepiti dai componenti della Camera ai 14.600 dei colleghi di Palazzo Madama, circa 700 euro in più che colmerebbe un divario economico tra i due rami del Parlamento esistita da sempre.

Fonte foto: ANSA

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