Lo stipendio dei capigruppo alla Camera aumenta di 1.200 euro: arriva l'indennità anche per il gruppo Misto
La Camera dei Deputati ha deciso di aumentare lo stipendio dei capigruppo e dei presidenti del gruppo misto
Aumentano gli stipendi dei capigruppo alla Camera. Per decisione dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, avranno 1.200 euro al mese in più. Un’indennità andrà anche ai presidenti delle componenti del gruppo Misto.
- L'aumento degli stipendi dei capigruppo
- L'indennità al gruppo misto
- Il ripristino dei vitalizi dei senatori
L’aumento degli stipendi dei capigruppo
L’Ufficio di presidenza della Camera dei Deputati ha deciso di assegnare ai capigruppo di Montecitorio un’indennità ulteriore al proprio stipendio mensile.
La cifra che i nove deputati otterranno oltre allo stipendio che già percepiscono come i loro colleghi sarà di 1.269,34 euro netti al mese, circa 2.226 lordi.
Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati
L’indennità è la stessa che ricevono i presidenti di commissione e questa misura va quindi ad equiparare la retribuzione dei due ruoli all’interno della Camera.
L’indennità al gruppo misto
I capigruppo non sono però gli unici a ricevere un aumento da questa scelta dell’Ufficio di presidenza. Anche i presidenti delle componenti del gruppo misto avranno diritto ad un’indennità.
Il gruppo Misto esiste perché all’interno del parlamento italiano ogni onorevole deve appartenere ad un gruppo, che solitamente corrisponde al partito in cui è stato eletto.
In caso però un parlamentare esca dal suo partito, o una lista non abbia eletto abbastanza deputati per creare un gruppo, gli onorevoli entrano nel gruppo Misto.
Essendo formato da diverse anime anche in contrasto fra loro, il Misto ha diversi presidenti, uno per ognuna delle sue componenti. A questi onorevoli spetterà un’indennità pari alla metà di quella dei capigruppo.
Il ripristino dei vitalizi dei senatori
L’indennità per i capigruppo e per i presidenti del gruppo Misto non è il solo aggiornamento ai regolamenti del Parlamento in termini di retribuzione fatto di recente.
Al Senato infatti sono stati ripristinati i vitalizi per gli ex senatori che erano stati eletti prima del 2012. Questi privilegi erano stati tagliati nel 2018, sostituendoli con una pensione contributiva molto più bassa.
Questa decisione era stata già annullata dopo vari ricorsi nel 2020, ma il ripristino vero e proprio dei vitalizi è avvenuto solo il 5 luglio 2023.
A beneficiare di questo ripristino saranno 851 persone che hanno servito in passato come senatori della Repubblica. Inoltre anche 444 familiari di senatori deceduti andranno a ricevere il vitalizio.