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Piazzapulita, durissimo scontro tra Mieli e Santoro: tensione alle stelle, botta e risposta su Putin e Biden

Tensione a Piazzapulita tra Michele Santoro e Paolo Mieli: a causa delle diverse posizioni sulla guerra in Ucraina si accende un duro botta e risposta

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nel corso della puntata di Piazzapulita di giovedì 28 aprile si è acceso un forte dibattito in studio tra i giornalisti Paolo Mieli e Michele Santoro. Al centro della discussione la delicata situazione che sta vivendo l’Ucraina, a ormai più di due mesi dall’invasione russa. Nettamente opposte le posizioni dei due ospiti di Corrado Formigli in merito ai temi più caldi del momento, dalla denazificazione alla corsa agli armamenti, passando per il ruolo dell’informazione in Italia.

Santoro vs Mieli a Piazzapulita: “Nazisti nell’esercito ucraino, non è un’invenzione di Putin”

Secondo quanto raccontato dall’ex conduttore di Annozero, circa un anno prima della guerra Zelenski firmò un decreto con l’intenzione di riconquistare la Crimea. “Questo dovrebbe farvi scattare un campanello d’allarme per dire che esisteva un conflitto tra elemento russo ed elemento identitario ucraino”.

“Ma cosa significa denazificare? Come lo si fa?”, lo interrompe Paolo Mieli facendo riferimento all’obiettivo dichiarato da Putin. Santoro prova a rispondere facendo un breve excursus storico: “Questa guerra civile latente scoppia quando viene rovesciato il presidente filorusso e viene occupata la Crimea”.

Secondo il giornalista l’esercito ucraino non era in grado di combattere sul fronte delle repubbliche separatiste e per questo è crollato: “Chi è andato a combattere sono state le milizie che hanno poi guadagnato sul terreno il carattere di eroi, che però non fanno parte dell’esercito regolare, erano fortemente infiltrate da elementi nazisti di estrema destra che hanno seminato il terrore”.

Per questo il problema nascerebbe dal fatto che quelle frange siano state assorbite dall’esercito ufficiale. “Vuol dire che i nazisti c’erano, non è un’invenzione di Putin“, evidenzia Santoro.

Piazzapulita, scontro tra Santoro e Mieli: sale la tensione

Il dibattito si accende quando si inizia a parlare delle colpe della Russia e del coinvolgimento degli Stati Uniti. “Ma pensate che la distruzione sia portata solo dalle armi russe? Allora non sapete cosa è una guerra”, esclama l’ex conduttore di Annozero.

“Ma a che punto siamo della guerra?”, gli chiede allora il conduttore di Piazzapulita. Il giornalista, sostenendo che ormai il conflitto sta diventando “pericolosamente mondiale”, risponde prendendo in causa il presidente Usa Biden: “Mi pare che nessuno possa negare sia pienamente coinvolto. Il punto è: noi fino a dove vogliamo arrivare con questa escalation?”.

Allora interviene Paolo Mieli: “Putin ha bombardato il segretario delle Nazioni Unite, ha mandato un segnale, è curioso che chiedi a che punto siamo. L’avesse fatto Biden tu stavi qui che ti rotolavi sul tavolo”.

Botta e risposta a Piazzapulita tra Santoro e Mieli sul giornalismo italiano

La tensione tra i due ospiti di Corrado Formigli sale ulteriormente quando Santoro inizia a parlare dell’informazione in Italia, sostenendo che le televisioni hanno mostrato per settimane, con una visione parziale, il popolo civile ucraino che si armava soltanto con molotov e pietre. “Ma vi sembra questa una guerra che si sta combattendo in questo modo? I russi sparano, gli ucraini rispondono e la distruzione è totale”.

Ma Mieli in merito alla tesi di un giornalismo monocorde non ci sta: “Ma pensi siano tutti comprati? I direttori per bene in Italia presentano sia le opinioni pro che contro la guerra e non c’è una trasmissione dove non ci sia tu o qualcuno come te”.

Non si fa attendere la risposta di Santoro: “Ridurre il peso dell’informazione alla manifestazione di un’opinione avversa è una cosa assolutamente incredibile. Secondo me il punto è come viene raccontata questa guerra, in che modo gli italiani ne sono messi a conoscenza”. Secondo il giornalista in Italia, a parte “alcuni elementi minori”, manca un racconto del conflitto che cambi prospettiva.

Fonte foto: ANSA

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