Michele Santoro pro Putin? L'ex conduttore di Annozero torna in tv e attacca l'Occidente. Poi difende Orsini
La risposta del segretario del Pd Letta: "Lista errori Occidente non è argomento sufficiente per persuadere alla resa"
“Io non penso che Putin sia il maggiore nemico che noi abbiamo di fronte in questo momento. Il nemico più mostruoso che sta di fronte a noi è la guerra. La guerra è mostruosa”.
Sono le parole di Michele Santoro, giornalista e storico conduttore di Servizio Pubblico e Annozero, seppur da qualche anno lontano dagli schermi televisivi con una trasmissione propria. Santoro è stato intervistato da Corrado Formigli, al timone di Piazza Pulita, in onda ogni giovedì su La7.
Proprio nel corso della diretta, Santoro ha avuto occasione di dire la sua sulla guerra in Ucraina e su chi l’ha provocata, Vladimir Putin.
Santoro pro Putin? A Piazza Pulita ha detto: “Processiamo pure Bush…a Baghdad sono morti i bambini”
Il giornalista non ha condannato con forza Putin, un po’ come succede nei discorsi del professor Orsini, altro chiacchieratissimo ospite delle trasmissioni televisive. Sia Santoro, sia Orsini si sono distinti per un’equidistanza tra la Nato e gli Stati Uniti e la Russia del di Vladimir Putin.
“Processiamo Putin – sono state le parole del conduttore – ma allora processiamo pure Bush… A Baghdad i bambini sono morti bruciati dai missili. Siamo schiacciati da una narrazione unica”, è la tesi.
Il giornalista Michele Santoro.
Da Formigli Santoro difende Orsini e parla di pensiero unico: “Violazione non pagare un pensiero perché scomodo”
Poi, a ulteriore riprova di una vicinanza alle opinioni del professore della Luiss onnipresente in tv, Santoro ha parlato delle polemiche che hanno circondato la figura di Orsini, finito nella bufera dopo l’ingaggio a Cartabianca (e non solo).
“È una violazione pretendere di non pagare un pensiero che si considera scomodo”, ha detto Santoro.
La risposta di Letta all’ex conduttore: “Lista errori Occidente non è argomento sufficiente per persuadere alla resa”
“Caro Michele – sono state le parole del segretario del Partito Democratico Enrico Letta – nella tua lunga e appassionata lettera ho cercato, senza trovarla, una parola: ‘resistenza’. Il valore fondante della nostra Repubblica, il segno distintivo della vicenda della sinistra in Italia. Io sto con quel popolo”.
E ancora: “La lista degli errori dell’Occidente non può essere un argomento sufficiente per persuaderli alla resa”.