NOTIZIE
POLITICA

Per Roberto Vannacci l'omofobia è "malattia psichiatrica": parla il generale candidato alle elezioni Europee

Il generale Vannacci spiazza tutti parlando di omofobia come malattia psichiatrica fornendo il proprio punto di vista sui "gusti sessuali diversi" degli altri

Pubblicato:

Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle prossime elezioni Europee, sorprende tutti definendo l’omofobia una malattia psichiatrica e, in quanto tale, lui non si definisce omofobo. Lo ha detto a Radio Libertà, emittente diretta da Giovanni Sallusti, in cui il candidato alle Europee ha fornito il proprio punto di vista sull’argomento, sull’immigrazione e la società multiculturale e non solo.

L’omofobia come malattia psichiatrica secondo Vannacci

Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di Radio Libertà, radio di dibattito politico e approfondimento diretta da Sallusti, Vannacci è stato chiaro e ha risposto alle critiche mossegli da chi, dopo la lettura del suo “Il mondo al contrario”, lo ha accusato di essere omofobo.

Il generale, candidato alle Europee del prossimo 8-9 giugno, ha sottolineato che “l’omofobia è una malattia psichiatrica” e in quanto tale “chi è fobico ha seri problemi e deve andare da uno psichiatra per farsi curare”.

Lui, invece, di questa fobia non ne soffrirebbe perché “le visite mediche le ho passate sempre tutte, mi hanno decretato idoneo a comandare uomini”. Il suo, quindi, non è un pensiero omofobo, perché la sua non è una fobia “nei confronti di chi ha gusti sessuali diversi dai miei, non scappo come Dracula di fronte a un crocifisso”.

“Sono orientamenti sessuali che comprendo, non ho nulla contro. Nel libro spiego chiaramente che su gusti e predilezioni non possono essere espresse critiche” ha sottolineato aggiungendo invece che ne critica “le ostentazioni, l’esibizionismo, così come l’accampare diritti che prevaricano quelli della maggioranza”.

Vannacci contro le società multiculturali

Ma Vannacci non si è fermato solo a questo, perché ha parlato anche di immigrazione e società multiculturale. Per il generale parlare di società multiculturale è difficile in quanto si tratterebbe di un pensiero contrario a quello di patria.

Il generale Roberto Vannacci

“È poco compatibile con l’idea di Stato-Nazione e non ci sono degli indicatori specifici che dimostrano che le società multiculturali siano migliori rispetto a quelle che non lo sono” ha detto, spiegato che in una multiculturale America “i crimini a sfondo razziale siano più alti in tutto il mondo”.

Vannacci ha quindi spiegato di preferire le società monoculturali perché “chi arriva e viene ospitato deve integrarsi. L’integrazione deve essere a senso unico“.

Le critiche al primo libro e le risposte sul secondo

Non si è tirato indietro anche nel rispondere alla critiche sul primo libro scritto, “Il mondo al contrario”.

“Il fatto è che la maggior parte di quelli che hanno criticato il mio libro non l’ha neppure letto. È facilmente riscontrabile dalle recensioni del libro, questo significa che chi lo detrae e critica non l’ha comprato” ha sottolineato.

E il secondo libro, “Il coraggio vince”, è stato scritto per far fronte alle polemiche e alle accuse “ingiustificate”.

“Ho pensato di scrivere un libro in cui fornisco la chiave di lettura dello scrittore degli argomenti che tratto nel primo libro. Ho spiegato cosa ho voluto significare approcciando quelle tematiche. Ho intrecciato la mia vita con quelle tematiche, in modo tale da fare capire al lettore perché Roberto Vannacci pensa quelle cose” le parole del generale.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963