Palpeggiata e colpita con una catena in zona Pigneto a Roma, il racconto choc: "Gridavo e nessuno mi aiutava"
Una 36enne è stata palpeggiata e picchiata con un catena per bicicletta al Pigneto, Roma, mentre andava ad incontrare delle amiche per un aperitivo
Gridava e nessuno la aiutava, questo il racconto choc di una donna che nella tarda serata di venerdì 3 maggio è stata palpeggiata e colpita con una catena da uno sconosciuto mentre si avviava verso la zona pedonale del Pigneto, il popolare quartiere di Roma. Una serata come tante, dopo il lavoro, che avrebbe passato con alcune amiche di fronte a un aperitivo. Così non è stato. Mentre camminava verso il convivio un individuo l’ha incrociata e ha iniziato a molestarla, fino a liberare tutta la sua furia brandendo un’arma.
- Roma, 36enne aggredita al Pigneto
- "Nessuno mi aiutava", i soccorsi e la denuncia
- L'arresto: chi è l'assalitore
Roma, 36enne aggredita al Pigneto
A raccontare la vicenda è la stessa vittima a ‘Repubblica’. Lei, 36 anni, alle 20:40 circa stava percorrendo a piedi la via Casilina per raggiungere alcune amiche al Pigneto per un aperitivo. All’incrocio con via dell’Acqua Bullicante la donna si è imbattuta in un uomo che proveniva dalla direzione opposta.
Non uno sconosciuto come i tanti che incrociamo per strada. L’uomo “si è fermato e si è fiondato addosso“, poi sono iniziati i palpeggiamenti “nelle parti intime”.
La donna ha subito risposto all’aggressione respingendo l’aguzzino. “Non ti puoi permettere di toccarmi”, gli avrebbe detto spintonandolo, ma con quel gesto di difesa ha scatenato la sua furia. L’uomo, infatti, ha estratto una catena di quelle che normalmente vengono usate per le biciclette e gli scooter, e ha iniziato a colpirla sul volto.
“Era accecato dalla rabbia. Per la prima volta ho pensato di morire“, racconta a ‘Repubblica la 36enne ancora sconvolta. Per salvarsi la vita, dunque, la donna ha iniziato a correre ma l’uomo ha cominciato a tallonarla.
“Nessuno mi aiutava”, i soccorsi e la denuncia
Durante la fuga la 36enne ha gridato a gran voce per chiedere aiuto, ma senza risultati. “Strillavo aiuto, gridavo con tutta la forza, ma nessuno lo fermava”, per questo “mi sono anche buttata in mezzo alla Casilina per chiedere aiuto, ma niente”.
Dunque la decisione estrema: “Alla fine l’istinto mi ha consigliato di salire a bordo di un’automobile e per fortuna sono scappata grazie a un ragazzo”. Prima lo sconosciuto che l’ha aggredita, poi un altro sconosciuto che le ha salvato la vita. Grazie a quest’ultimo la 36enne ha raggiunto il pronto soccorso dove ha ottenuto una prognosi di dieci giorni.
Poi ha sporto denuncia presso il commissariato di Porta Maggiore. A suo favore la testimonianza di una residente, che attirata dalle urla si è affacciata alla finestra e ha riconosciuto l’aguzzino che la inseguiva.
L’arresto: chi è l’assalitore
Poche ore dopo la polizia ha rintracciato il presunto aggressore. Si tratta di un 25enne originario del Bangladesh che è solito frequentare un bar di Torpignattara.
L’uomo è già noto alle forze dell’ordine per porto abusivo di armi e spaccio di droga. Tradotto al carcere di Regina Coeli dovrà rispondere di violenza sessuale e lesioni.