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Morta la maratoneta dell'Uganda Rebecca Cheptegei: è stata bruciata viva dal compagno. Ha corso a Parigi 2024

È morta la maratoneta 33enne Rebecca Cheptegei: era ricoverata in seguito all’aggressione subita dal compagno, che aveva cercato di darle fuoco

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Non ce l’ha fatta Rebecca Cheptegei. La maratoneta 33enne, che aveva anche partecipato a Parigi 2024, è morta in ospedale a causa delle ustioni riportate in seguito all’aggressione subito dal suo compagno, che aveva cercato di bruciarla viva e che al momento è ancora ricoverato per le ferite riportate nell’attacco.

Morta la maratoneta Rebecca Cheptegei

L’atleta ugandese Rebecca Cheptegei è morta nella notte di oggi – giovedì 5 settembre 2024 – l Moi Teaching and Referral Hospital di Eldoret, in Kenya, dove si trovava ricoverata nel reparto di terapia intensiva.

A dare conferma del decesso della maratoneta è stato il direttore ad interim del nosocomio, il dott. Owen Menach: “Purtroppo l’abbiamo persa nella notte, dopo che tutti i suoi organi hanno ceduto”.

Rebecca Cheptegei maratonetaFonte foto: ANSA
Rebecca Cheptegei nel corso della finale della maratona femminile al World Athletics Championships di Budapest del 2023

La donna era stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva con ustioni sull’80% del corpo, come riportato dal quotidiano kenyano The Star, dopo che il suo presunto compagno ha cercato di bruciarla viva cospargendola di benzina.

L’aggressione a Rebecca Cheptegei

Nella giornata di domenica primo settembre, di rientro dalla funzione in chiesa insieme ai figli, Rebecca Cheptegei è stata aggredita dal suo presunto compagno, che si era intrufolato in casa della donna con una tanica da cinque litri di benzina.

Al rientro della donna, l’uomo le ha rovesciato addosso il liquido infiammabile e poi le ha dato fuoco, restando a sua volta ferito nell’aggressione.

Sono stati i vicini di casa della donna a rendersi conto della situazione e a soccorrere le due persone, che sono poi state trasportate d’urgenza in ospedale. I due sono stati ricoverati presso lo stesso nosocomio, ma la donna alla fine non ce l’ha fatta.

Le parole del padre di Rebecca

Il padre di Rebecca, Mzee Joseph Cheptegei, aveva già spiegato che la figlia aveva acquistato un terreno a Trans Nzoia e costruito lì una casa, dove aveva soggiornato durante il suo allenamento in vista di Parigi 2024.

Secondo l’uomo, Rebecca e il suo aggressore avevano più volte litigato per il terreno e per la casa, senza però capirne il motivo: “Erano solo amici e mi chiedo perché volesse portare via le cose che appartenevano a mia figlia”.

Saranno ora le indagini della Polizia locale a dover far luce sulle motivazioni che hanno portato alla morte della donna, e sicuramente tornerà utile la testimonianza dell’aggressore, tutt’ora ricoverato con ustione su circa il 30% del corpo.

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rebecca-cheptegei Fonte foto: IPA
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