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La maratoneta dell'Uganda Rebecca Cheptegei bruciata viva dal fidanzato: condizioni critiche, ha ustioni gravi

La maratoneta Rebecca Cheptegei è stata aggredita nella sua casa in Kenya dal fidanzato: bruciata viva, ha riportato ustioni sul 75% del corpo

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La maratoneta ugandese Rebecca Cheptegei, 44a nella maratona alle Olimpiadi di Parigi del 2024 , è stata aggredita dal suo fidanzato nella sua casa in Kenya. La 33enne sta ricevendo cure per ustioni sul 75% del corpo, dopo che il suo compagno le ha dato fuoco cercando di bruciarla viva.

L’aggressione a Rebecca Cheptegei

L’atleta ugandese Rebecca Cheptegei, che ha partecipato alla gara dei 10.000 metri alle Olimpiadi di Parigi, è rimasta ferita in un’aggressione da parte del suo presunto fidanzato nella contea di Trans Nzoia, in Kenya.

Secondo le informazioni riportate dal quotidiano kenyano The Star, l’atleta 33enne sarebbe stata aggredita dal suo fidanzato, che le ha cosparso il corpo di benzina per poi appiccare il fuoco.

Rebecca CheptegeiFonte foto: Getty
Rebecca Cheptegei nel corso della finale della maratona femminile al World Athletics Championships di Budapest del 2023

Rebecca Cheptegei è stata ritrovata già in gravi condizioni, ed è stata trasportato d’urgenza al Moi Teaching and Referral Hospital (MTRH) di Eldoret, capoluogo della contea di Uasin Gishu, dove sarebbe attualmente ricoverata nel reparto di terapia intensiva.

Il ricovero dopo l’aggressione

I genitori della donna, Joseph Cheptegei e Agnes Ndiema, hanno dichiarato che inizialmente la 33enne era stata ricoverata al Kitale Level Four Hospital, per poi venire indirizzata al MTRH, lo stesso ospedale nel quale è stato ricoverato il suo aggressore, che ha riportato a sua volta gravi ustioni nell’attacco.

Quanto accaduto è stato confermato, sebbene non nei dettagli, dal comandante della Polizia della contea di Trans Nzoia, Jeremiah Ole Kosiom, che ha anche affermando che l’atleta ha riportato ustioni sul 75% del proprio corpo.

Sono tutt’ora in corso le indagini, nel tentativo di ricostruire cosa possa aver portato l’uomo, Dickson Ndiema Marangach, a tentare di bruciare viva la propria compagna.

Il litigio per il terreno

Il ricovero dell’aggressore e della vittima presso lo stesso nosocomio è stato confermato anche dal direttore della struttura, il dottor Owen Menach.

La ragazza è residente a Cheminy, in Uganda, ma i genitori hanno dichiarato al giornale locale che aveva acquistato un terreno a Trans Nzoia e costruito lì una casa, dove aveva soggiornato durante il suo allenamento.

Secondo il comandante Kosiom, le indagini hanno accertato che i due litigavano spesso per il terreno e per la casa. L’uomo, in seguito all’ennesimo litigio, si sarebbe introdotto furtivamente in casa con una tanica da cinque litri piena di benzina. Cheptegei era andata in chiesa con i figli e, al suo ritorno, l’uomo le avrebbe rovesciato addosso la benzina e per poi accendere il fuoco.

rebecca-cheptegei Fonte foto: ANSA
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