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Ornella Vanoni e il dettaglio sul suicidio di Tenco: "C'ero anche io a Sanremo". Il riferimento a Gino Paoli

Ornella Vanoni svela un retroscena sul suicidio di Luigi Tenco a Sanremo e parla di Gino Paoli

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

In una lunga intervista, Ornella Vanoni è tornata a parlare del suicidio di Luigi Tenco, svelando un retroscena su quanto accaduto a Sanremo. La cantante 89enne, tra le più grandi interpreti della musica italiana, ha parlato anche di un altro suicidio, quello tentato da Gino Paoli.

Il retroscena di Ornella Vanoni sul suicidio di Tenco

Intervistata da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, Ornella Vanoni ha parlato di tanti argomenti, dalla sua vita fino alla politica e ai temi di attualità.

Tra i vari temi toccati anche il suicidio tentato da Gino Paoli nel 1963 e quello di Luigi Tenco, che si uccise in una stanza d’albergo durante il Festival di Sanremo del 1967.

Secondo Ornella Vanoni Tenco forse si sparò per voler imitare Gino Paoli. “Di sicuro era fatto di pronox e aveva bevuto una bottiglia di calvados”, ha detto.

Vanoni: “C’ero anch’io a Sanremo”

C’ero anch’io, a Sanremo. Quando lo vidi – racconta – gli corsi incontro, lui alzò gli occhi, aveva le pupille dilatate, capii. Per questo avvertii Dalida e il suo entourage di stare attenti”.

“Non so se il loro fosse vero amore. Luigi era scosso anche perché la Rai gli aveva censurato la canzone”.

“Lo trovò – ricorda – il suo compagno di stanza: era Lucio Dalla. Io stavo in un altro hotel e non mi dissero nulla, altrimenti mi sarei rifiutata di cantare”.

Il tentato suicidio di Gino Paoli

Sul tentato suicidio di Gino Paoli Ornella Vanoni racconta di essere andata a trovarlo in ospedale “di notte, per non farmi fotografare, ed evitare che partisse il pettegolezzo: per chi si è sparato?”.

“Gino era in camera iperbarica e rideva come un matto”, rivela la cantante. “Mi scompigliava i capelli e diceva di me: ‘Sembra un setter, invece è un boxer! È il mio boxer!'”.

“Il setter ha stile, eleganza. Il boxer – spiega – è un caciarone bisognoso di affetto e di tenerezza”.

Gino Paoli, racconta, è stato uno dei quattro uomini di cui è stata davvero innamorata: il primo fu Giorgio Strehler.

La politica, Meloni e Schlein

Riguardo alla scena politica attuale, Ornella Vanoni rimpiange Andreotti e Craxi: “Con tutti i difetti, con tutti gli orrori, era gente che sapeva gestire il Paese. Fare i conti”. Mentre “oggi abbiamo Sangiuliano“.

Vanoni descrive Giorgia Meloni come “carina” e “preparata: fa politica con la Fiamma da quando era ragazza. Ma non è riuscita a crearsi una squadra di livello”.

“Quando ho sentito – aggiunge – che volevano prendersi pure la Scala e il Piccolo, con il figlio di La Russa, ero pronta a sdraiarmi davanti all’ingresso, in pieno inverno”.

La segretaria Pd Elly Schlein invece secondo la cantante “non è preparata, e mi dispiace. A sinistra non avevano una donna con più corpo, più sapienza, più cultura politica?”.

Fonte foto: ANSA

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