Omicidio Pierina Paganelli, spunta l'ipotesi dell'impianto elettrico manomesso: il dettaglio dell'ascensore
Per l'omicidio di Pierina Paganelli gli inquirenti si concentrano sull'impianto elettrico della palazzina. L'assassino lo ha manomesso? Le ipotesi
Non smette di infittirsi il giallo intorno all’omicidio di Pierina Paganelli. Secondo le ultime ipotesi l’assassino potrebbe aver manomesso il circuito elettrico del vano ascensore per garantirsi una via di fuga senza alcun rischio di interferenze da parte degli altri inquilini della palazzina di via del Ciclamino. Le ricerche al civico 31 non si arrestano, e di giorni in giorno spuntano nuove ipotesi.
Omicidio di Rimini, l’ipotesi dell’impianto elettrico manomesso
Come riporta ‘Corriere Romagna’, lunedì 6 novembre gli investigatori sono ritornati nella palazzina del civico 31 di via del Ciclamino per ispezionare nuovamente gli ambienti in cui si è consumato l’omicidio di Pierina Paganelli.
Gli inquirenti si sono concentrati sul vano ascensore per esaminare l’impianto elettrico e il vano motore.
Perché questi dettagli? Ricordiamo che nella tarda serata in cui si è consumato l’omicidio, tra il 3 e il 4 ottobre, una donna che insieme alla vittima era appena rientrata da un incontro di preghiera con i Testimoni di Geova si era trovata costretta a fare ritorno al suo appartamento passando per le scale in quanto l’ascensore risultava fuori servizio.
Per questo gli inquirenti battono la pista della manomissione da parte dell’assassino: il killer potrebbe aver messo fuori uso l’ascensore per evitare che qualcuno lo sorprendesse mentre uccideva la povera Pierina Paganelli.
La 78enne, infatti, è stata uccisa nel corridoio che collega l’autorimessa della palazzina al vano degli ascensore proprio poco dopo aver parcheggiato la sua auto, mentre faceva ritorno a casa.
I sospettati
Nel giallo di Rimini non ci sono indagati.
L’attenzione degli inquirenti è concentrata su Manuela Bianchi, suo fratello Loris e Louis Dassilva, il vicino di casa con cui Manuela avrebbe avuto una relazione extraconiugale.
È stata proprio Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli nonché moglie del figlio Giuliano Saponi, a rinvenire il corpo senza vita della 78enne la mattina del 4 ottobre e a dare l’allarme.
Gli inquirenti stanno cercando di accertare sia la sua posizione che quella del fratello Loris, residente a Ravenna ma che nella sera dell’omicidio si trovava in via del Ciclamino 31 per far visita alla sorella, presso la cui abitazione si era trattenuto per la cena.
In quelle ore Manuela aveva scattato alcune foto al fratello mentre giocava con il cane, per poi inviarle alla figlia 16enne. Gli inquirenti hanno sequestrato il telefono della ragazzina per stabilire l’ora esatta in cui sono state scattate le immagini.
Recentemente Loris Bianchi ha riferito che Pierina Paganelli avrebbe considerato Manuela una “poco di buono” per la presunta relazione con Louis Dassilva e per i problemi coniugali con suo figlio Giuliano Saponi.
La voce dell’assassino
Le videocamere di sorveglianza installate da un vicino per scongiurare l’azione dei ladri nel garage, inoltre, avrebbe immortalato la voce dell’assassino che prima di passare all’azione avrebbe pronunciato un “ciao” proprio verso Pierina Paganelli, per attirare la sua attenzione e poi colpirla mortalmente.
Pierina avrebbe urlato sette volte per poi cadere sotto le feroci 29 coltellate del suo omicida, che ancora non ha un volto.
Come già detto, nessuno dei nomi fatti finora è stato iscritto nel registro degli indagati.