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CRONACA NERA

Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati per la strage di Erba: perché per Tarfusser non sono i veri colpevoli

Rosa Bazzi e Olindo Romano innocenti? Per il sostituto pg Cuno Tarfusser sarebbe tutto da rifare, cerchiamo di capire i motivi

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

È notizia dell’ultima ora la richiesta degli avvocati Fabio Schenbri e Luisa Bordeaux, difensori di Olindo RomanoRosa Bazzi, depositata presso la Corte d’Assise di Brescia con un’istanza di revisione della condanna che ha spalancato le porte del carcere per la coppia dal 2007. I coniugi, secondo la sentenza, sarebbero gli esecutori materiali della strage di Erba. L’istanza di Schenbri e Bordeaux arriva mesi dopo una stessa richiesta depositata dal sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser. Perché tanti dubbi sulla colpevolezza di Romano e Bazzi?

2006, la strage di Erba

La strage di Erba è uno dei fatti di cronaca più eclatanti e violenti degli ultimi 30 anni.

Alle 20:20 dell’11 dicembre 2006 in un appartamento di via Armando Diaz, al civico 25, divampa un incendio. Quando i primi soccorritori intervengono trovano uno scenario apocalittico: all’interno dell’abitazione giacciono i corpi di tre persone.

L’appartamento di casa Castagna-Marzouk dopo la strage di Erba

Raffaella Castagna, 30 anni; sua madre Paola Galli, 60 anni; suo figlio Youssef Marzouk, di appena 2 anni.

Sul pianerottolo giace il corpo di Mario Frigerio, agonizzante ma ancora vivo. Al piano di sopra Valeria Cherubini, moglie 55enne di Frigerio, è morta.

Qualcuno ha fatto irruzione nell’appartamento di Raffaella Castagna, uccidendo lei e la madre Paola Galli a coltellate e sprangate e colpendo a morte pure il piccolo Youssef, sgozzato sul divano.

L’assassino non ha avuto pietà nemmeno di Valeria Cherubini, rincorrendola fino al suo appartamento per poi ucciderla, e infine ha tentato di uccidere il marito Mario Frigerio che si salva solamente grazie a una malformazione alla carotide.

Dopo la mattanza, l’assassino ha dato fuoco all’appartamento dei Castagna. Una strage nel vero senso del termine, dove il “mostro” non ha avuto pietà nemmeno di un bambino di 2 anni.

Rosa Bazzi e Olindo Romano, giudicati colpevoli per la strage di Erba dell’11 dicembre 2006 e condannati all’ergastolo

I sospetti su Azouz Marzouk

Mario Frigerio viene ricoverato all’ospedale Sant’Anna di Como e viene sottoposto a diversi interventi.

Frigerio è l’unico sopravvissuto al massacro e può fornire elementi utili per inchiodare il responsabile. Nel frattempo le indagini si concentrano su Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef.

L’opinione pubblica trova subito il “mostro” contro il quale puntare il dito, ma Azouz ha un alibi di ferro: mentre in via Diaz 25 la sua famiglia viene sterminata, lui si trova in Tunisia per far visita ai suoi genitori.

Tornato in Italia viene interrogato e gli investigatori confermano il suo alibi di ferro.

L’arresto di Olindo Romano e Rosa Bazzi

Olindo Romano e Rosa Bazzi abitano al piano terra, nell’appartamento immediatamente sottostante quello di Raffaella Castagna e Azouz Marzouk, teatro della strage.

I carabinieri iniziano a sospettare della coppia quando notano che i coniugi Romano sembrano assumere un atteggiamento più distaccato rispetto agli altri abitanti della palazzina, definito “anomalo” anche dal fatto che la coppia, una volta raggiunta dai militari esibisce subito lo scontrino di un McDonald’s di Como presso il quale hanno cenato la sera dell’11 dicembre.

Per gli inquirenti, la mossa dello scontrino servirebbe a costruirsi subito un alibi. Le indagini si orientano dunque sulla coppia con intercettazioni ambientali all’interno dell’automobile e dell’abitazione, fino al rilevamento di una traccia ematica sul battitacco dell’auto, attribuita a Valeria Cherubini.

Sullo sfondo, i frequenti diverbi tra i Romano e i Marzouk, con episodi che spaziano dai semplici scontri verbali a vere e proprie aggressioni, come quella del Capodanno 2005: in quell’occasione i Romano avrebbero assalito fisicamente Raffaella Castagna.

L’insofferenza tra inquilini, l’atteggiamento anomalo dei Romano e il sangue sul battitacco definiscono sempre di più il contesto in cui si sarebbe consumata la strage di Erba.

A chiudere il cerchio arriva il risveglio di Mario Frigerio: il supertestimone fa il nome di Olindo Romano dal letto di ospedale, e i successivi rilievi sul luogo della mattanza stabiliscono la presenza di una seconda persona nell’appartamento di Raffaella Castagna la sera della strage.

Il 9 gennaio Olindo Romano e Rosa Bazzi vengono arrestati con l’accusa, rispettivamente, di omicidio plurimo pluriaggravatoconcorso.

Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef, durante la strage di Erba si trovava in Tunisia

Il 26 novembre 2008 i coniugi Romano vengono condannati all’ergastolo in Corte d’Assise, sentenza confermata il 20 aprile 2010 in Corte d’Assise d’Appello a Milano e in Cassazione il 3 maggio 2011.

La richiesta di revisione di Tarfusser e le tre prove

Il 31 marzo 2023 il sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser presenta 58 pagine di un’arringa alla Corte d’Appello di Brescia una revisione del processo.

Per Tarfusser Rosa Bazzi e Olindo Romano sarebbero “probabilmente vittime di un errore giudiziario” e fonda la sua tesi sulle tre prove che sono valse la condanna ai coniugi Romano, ma che il pg di Milano considera inattendibili.

Le tre prove sono la testimonianza di Mario Frigerio, l’impronta insanguinata sul battitacco e le confessioni della coppia. Secondo Tarfusser, le tre prove sarebbero state raccolte in “un contesto che definire ‘malato‘ è fare esercizio di eufemismo“, ma anche compromesse da “gravissime criticità mai valutate nelle sue sentenze di primo e secondo grado”.

Per Tarfusser sarebbe dunque tutto da rifare e i coniugi Romano potrebbero essere innocenti. Il 18 luglio 2023, tuttavia, Tarfusser non solo si vede respingere la sua richiesta di revisione, bensì riceve un provvedimento disciplinare da parte della Procura Generale della Cassazione.

Il provvedimento non riguarda i contenuti dell’istanza, bensì le modalità con le quali è stata presentata violando i “doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio”. L’atto, infatti, dovrebbe spettare “all’avvocato generale e al procuratore generale”, non al sostituto procuratore.

La richiesta di revisione dei legali dei coniugi Romano

La richiesta di revisione di Tarfusser, tuttavia, non è l’unica istanza: il 17 ottobre 2023 gli avvocati Fabio Schenbri e Luisa Bordeaux depositano la propria istanza di revisione di condanna presso la Corte d’Assise di Brescia.

Per Schenbri, l’istanza conterrebbe “molto di più rispetto ai temi portati dal magistrato” – come riferito all”Agi’ – e si tratta di un documento di 150 pagine.

Al loro interno, i firmatari Schenbri, Bordeaux e i colleghi Nico D’Ascola e Patrizia Morello parlano anche della morte di Valeria Cherubini, le cui dinamiche sarebbero incompatibili con l’impianto accusatorio che ha portato Olindo Romano e Rosa Bazzi alla condanna.

All’istanza, la difesa ha allegato “sette consulenze, audio e video e affrontato tempi più vasti”.

Fonte foto: ANSA

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