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Nuovo Dpcm, misure più dure con scuole chiuse: appello del Cts

Il Cts aveva richiesto al governo Draghi misure più dure per i territori ad alta incidenza, quelli cioè con 250 casi Covid ogni 100 mila abitanti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Emerge un retroscena sul nuovo Dpcm entrato in vigore a partire da oggi, sabato 6 marzo: secondo quanto riportato dall”Adnkronos’, proprio in vista di questo provvedimento, il Comitato Tecnico Scientifico aveva dato indicazione al governo Draghi di far scattare la zona rossa in automatico nelle aree dove si verificano 250 casi di Covid ogni 100 mila abitanti.

Nel Dpcm, però, il potere di disporre la zona rossa nei territori ad alta incidenza rimane in mano ai governatori.

L’indicazione del Cts, secondo quanto appreso e riportato dall”Adnkronos’, si basava sul principio di non tenere solo le scuole chiuse nelle zone ad alta incidenza ma di prevedere in contemporanea altre misure più restrittive.

Il nuovo Dpcm entrato in vigore in queste ore (con validità fino al 6 aprile) ha introdotto nuove misure per la scuola: nello specifico è prevista la Didattica a distanza per tutti in zona rossa e nelle aree in cui la diffusione del coronavirus supera la soglia di 250 casi per 100mila abitanti nell’arco di una settimana.

Nel provvedimento odierno, poi, è stata confermata la stretta agli spostamenti tra regioni diverse, al fine di arginare la diffusione dei contagi per varianti Covid che hanno già spinto al varo di diversi lockdown in ambito locale.

Fonte foto: ANSA
Nuovo Dpcm, entrano in vigore le regole dal 6 marzo al 6 aprile

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