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CRONACA ESTERA

Neuralink di Elon Musk sotto indagine: circa 1.500 animali morti nei test

La società del multimiliardario specializzata in dispositivi medici hi-tech è sotto inchiesta per la morte di circa 1.500 animali

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

L’azienda di dispositivi medici hi-tech di Elon Musk, Neuralink, sarebbe sotto indagine federale in seguito alla morte di circa 1.500 animali durante i test ai quali sono stati sottoposti. La società del fondatore di Tesla e proprietario di Twitter sta cercando di mettere a punto l’impianto cerebrale di un chip per aiutare le persone affette da paralisi a recuperare la capacità motorie o per la cura di disturbi neurologici. Secondo quanto riportato da Reuters, al centro dell’inchiesta ci sarebbero le violazioni dell’Animal Welfare Act, la normativa che negli Usa regola il trattamento degli animali sottoposti ai test da parte dei ricercatori.

L’indagine

L’inchiesta sarebbe stata aperta nei mesi scorsi dal Dipartimento americano dell’Agricoltura e riguarderebbe la morte di circa 1.500 animali negli esperimenti condotti da Neuralink a partire dal 2018, tra cui oltre 280 fra pecore, maiali e scimmie.

Secondo le fonti interpellate da Reuters, tra i documenti dell’inchiesta sarebbero incluse diverse dichiarazioni del personale dell’azienda che avrebbe lamentato la pressione subita da Musk per accelerare lo sviluppo della nuova tecnologia.

Stando alle testimonianze di decine di ex e attuali dipendenti, la fretta con cui sarebbero stati condotti gli esperimenti avrebbe aumentato la probabilità del fallimento dei test e provocato l’uccisione di un maggior numero di cavie.

Gli insuccessi avrebbero inoltre reso necessaria la ripetizione degli esperimenti portando alla morte di sempre più animali.

Il fondatore e Ceo di Tesla e cofondatore di Neuralink , Elon Musk

Le sperimentazioni di Neuralink

La cifra riportata dalle fonti citate da Reuters rappresenta una stima approssimativa perché l’azienda di Musk non tiene un registro con il numero preciso di animali testati e uccisi.

Le normative statunitensi non specificano quanti animali possono essere utilizzati dalle aziende per la ricerca e danno un ampio margine di manovra agli scienziati per determinare quando e come utilizzare le cavie negli esperimenti. Inoltre, Neuralink ha superato tutte le ispezioni del Dipartimento americano dell’Agricolture all’interno delle sue strutture.

L’annuncio di Musk

Con un evento dedicato allo sviluppo del chip per impianti cerebrali portato avanti dall’azienda, Elon Musk aveva annunciato di aspettarsi che “entro 6 mesi il primo device di Neuralink sia sperimentato su un essere umano”.

Una volta ultimato, secondo gli obiettivi del progetto, il dispositivo dovrebbe consentire alle persone affette da paralisi di riacquisire la mobilità, ma l’impianto del chip potrebbe aiutare a combattere alcune malattie degenerative come il Parkinson e l’Alzheimer.

Vogliamo essere molto attenti e soprattutto certi che funzionerà, prima di impiantare il chip nel cervello di un essere umano. Intanto, però, abbiamo sottoposto alla Fda (l’Authority americana sui farmaci e la ricerca medica, ndr) tutta la nostra documentazione” aveva dichiarato ancora Musk.

Neuralink, con base nella Bay Area di San Francisco e a Austin, Texas, è stata lanciata nel 2016 e, fino a questo momento, ha condotto test solo su animali. Nell’ultimo test presentato al pubblico più di un anno fa una scimmia riuscì, grazie all’impianto cerebrale, a giocare a un videogame in modo completamente autonomo.

Fonte foto: ANSA

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