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CRONACA NERA

Napoli, far west al pronto soccorso: infermieri e medici picchiati e insultati, reparti devastati

Un giovane ha preso a pugni due infermieri perché il padre era morto d'infarto. Ennesimo Far west al pronto soccorso, sbotta il direttore della Asl

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

Scene da “far west” al pronto soccorso dell’ospedale “Vecchio Pellegrini” di Napoli. Nella notte fra il 18 e il 19 febbraio un giovane un giovane ha preso a pugni due infermieri perché il padre era morto d’infarto.

Ancora violenze contro il personale sanitario

Infermieri e medici picchiati e insultati, reparti devastati e perfino ambulanze dirottate: è un lungo elenco quello degli episodi di violenza ai danni del personale sanitario a Napoli, riferisce l’agenzia Ansa.

Il direttore della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, sbotta: “Non si può andare avanti così, servono condanne esemplari e certezza della pena“. L’Ordine degli infermieri denuncia: “Siamo stremati”.

Due infermieri presi a pugni

In particolare, a destare preoccupazione è la situazione al Vecchio Pellegrini, alla Pignasecca, nel cuore di Napoli.

Nella notte tra il 18 e il 19 febbraio sono arrivati al pronto soccorso un uomo ferito a colpi di pistola, un altro aggredito a colpi di chiavi in faccia, due donne che si sono prese a forbiciate forse per un uomo conteso.

A questo si aggiunge, in ambulanza, anche un sessantaquattrenne colpito da infarto: per lui non c’è stato purtroppo niente da fare, ma il figlio – un giovane di 27 anni, dei vicini Quartieri spagnoli – se l’è presa col personale sanitario per la morte del padre. Due gli infermieri, un uomo e una donna, presi a pugni.

Aggredito il personale sanitario al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini

Esplode il tema sicurezza per medici e infermieri

L’infermiere ha riportato un “trauma contusivo al cranio maxillo-facciale“, con una prognosi di 21 giorni, mentre la collega ha subito ferite più lievi, per 4 giorni di prognosi.

Il 27enne sarà denunciato dai carabinieri – che erano già sul posto ed hanno bloccato l’uomo, senza però poter impedire la fulminea aggressione – ma l’episodio ha fatto riesplodere in città il tema della sicurezza di medici e infermieri, soprattutto quelli dei pronto soccorso, riferisce sempre l’Ansa.

“Quello che è accaduto questa notte è inaccettabile, ed è inaccettabile che chi dovrebbe intervenire con risolutezza non lo faccia. Servono processi immediati e pene esemplari a carico di chi si macchia di questi reati”, afferma Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, che plaude alla “abnegazione e professionalità” delle vittime.

Il tema della sicurezza del personale sanitario non riguarda solo la città di Napoli. A Pontedera, il 23 gennaio 2023 un 39enne è stato arrestato mentre dava in escandescenze contro sanitari e militari. L’uomo era arrivato all’ospedale dopo aver appreso che la compagna era rimasta coinvolta in un incidente.

Il 13 gennaio 2023 era stato il personale del pronto soccorso dell’ospedale di Venere (Bari) a subire una violenta aggressione da parte di un paziente.

 

Fonte foto: ANSA

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