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Morto il doppiatore James Earl Jones: ha dato la voce a Darth Vader in Star Wars e Mufasa ne Il Re Leone

Hollywood piange la scomparsa di James Earl Jones: il doppiatore è morto all'età di 93 anni

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Il mondo del cinema piange la scomparsa di James Earl Jones, la cui profonda voce baritonale si è distinta in film dal successo planetario quali Guerre Stellari e Il Re Leone. Il doppiatore è morto a 93 anni.

Hollywood piange la morte di James Earl Jones

Jones ha avuto una carriera lunghissima. In sette decenni ha dato voce a personaggi divenuti cult come il cattivissimo Dart Fener (Darth Vader nella versione originale) della serie di George Lucas e il leone Mufasa nel classico della Disney. Per le sue eccelse capacità il doppiatore ha fatto incetta di riconoscimenti, incluso un Grammy e un Golden Globe.

Il ruolo che gli ha dato maggiore popolarità, ma per il quale non era stato onorato con il nome nei titoli di coda, è quello relativo alla voce data a Dart Fener.

James Earl Jones

A meta’ anni ’70, il creatore di Guerre Stellari George Lucas aveva scelto per la parte di Anakin Skywalker l’aitante attore britannico David Prowse. Il regista preferì però dare al personaggio un’altra voce, quella baritonale di Jones.

“Voleva una voce piu’ scura”, aveva spiegato lo stesso doppiatore all’American Film Institute. Quindi aveva aggiunto: “In questo ho avuto fortuna”.

Allora il progetto Star Wars era una scommessa. Nessuno si immaginava che avrebbe avuto un successo globale. Jones aveva registrato la sua parte in poche ore e fu pagato soltanto 7000 dollari per il primo film della serie. “Pensai allora che era un bel gruzzoletto”, aveva dichiarato il doppiatore in un’intervista rilasciata in passato.

Due decenni dopo aver dato voce al padre di Luke Skywalker e della principessa Leia, Jones si impegnò a doppiare Mufasa nel Re Leone, film d’animazione divenuto un classico a livello planetario.

Dal Mississippi a Hollywood: così Jones vinse la balbuzie

L’attore era nato nel 1931 nel Mississippi segregato. Il padre aveva lasciato la famiglia prima che il futuro doppiatore nascesse. Era andato in cerca di fortuna a New York e a Hollywood (tra i ruoli, mai di primo piano, uno fu in La Stangata).

La famiglia aveva lasciato il Mississippi quando Jones aveva soltanto cinque anni, un evento traumatico per il piccolo che divenne balbuziente. Infatti odiava parlare a voce alta e fino al liceo se ne stava sempre zitto. L’incontro con un professore lo sbloccò: l’insegnante gli fece leggere dei versi di poesia ad alta voce, esercizio che lo aiutò parecchio. Scoprì così la sua vocazione.

L’esordio con Stanley Kubrick

Dopo aver frequentato l’Università del Michigan e dopo aver servito come Ranger nell’Esercito americano, aveva esordito con Stanley Kubrick in Dottor Stranamore del 1964.

Tra gli altri ruoli di inizio carriera, fu il pugile Jack Johnson nella produzione teatrale di The Great White Hope, poi ripresa al cinema: la parte gli fece guadagnare la seconda nomination agli Oscar per un attore africano dopo Poitier.

Ormai conosciuto per le sue grandi doti, non ebbe più problemi a trovare lavori prestigiosi: Jones fu Alex Haley in Radici, il signore della guerra Thulsa Doom di Conan il Barbaro, un re africano in Coming to America, la riluttante recluta di Kevin Costner in Field of Dreams e l’Ammiraglio Greer in Caccia a Ottobre Rosso.

Fu anche la voce della Cnn nel “logo” promozionale della rete recitando il “This is Cnn” con tanto di pausa ad effetto dopo il “this”.

Fonte foto: ANSA

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