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Morto Benito Nonino visionario della grappa, l'imprenditore la fece uscire dall'osteria portandola nel mondo

Benito Nonino, imprenditore che ha fatto uscire la grappa dall'osteria portandola nel mondo, è morto a 90 anni a Percoto, in provincia di Udine

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Benito Nonino, imprenditore visionario che ha trasformato la grappa da un liquore di osteria in un prodotto raffinato, è morto all’età di 90 anni il 7 luglio nella sua casa-azienda a Percoto, in provincia di Udine, centro dove era nato il 6 febbraio 1934.

La morte di Benito Nonino

Benito Nonino, deceduto all’età di 90 anni, era costretto da tempo a stare in sedia a rotelle.

Stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, anche nel pomeriggio del 7 luglio, poco prima di morire, ha chiesto di essere portato in distilleria.

Benito Nonino ha fatto conoscere la grappa nel mondo.

La storia di Benito Nonino

Benito Nonino, assieme alla moglie Giannola, ha fatto diventare la piccola azienda di famiglia che produceva “sgnapa” in un marchio conosciuto in tutto il mondo.

Appassionato fin da piccolo dell’attività della distilleria, risale al 1973 la realizzazione della prima grappa “Monovitigno Picolit”.

Con il passare del tempo e la crescita del marchio in ambito nazionale e non solo (nel 2019 la Nonino di Percoto è stata eletta “miglior distilleria del mondo” da Wine Enthusiast), Benito Nonino e Giannola hanno dato vita all’omonimo Premio Nonino, che negli anni ha premiato diversi scrittori che hanno poi ricevuto il Premio Nobel.

Benito e Giannola hanno avuto tre figlie: Antonella, Cristina ed Elisabetta, che lavorano tutte nell’azienda, come anche alcune nipoti.

Il piano delle sorelle Nonino

Nel dicembre del 2023, le sorelle Nonino avevano concesso un’intervista al Corriere della Sera. Antonella Nonino aveva raccontato: “Fin da piccole eravamo coinvolte in distilleria, imbottigliavamo le mignon. Papà ci faceva solo annusare, finché siamo diventate maggiorenni. Il bere responsabile è importante”.

Sull’espansione all’estero, Elisabetta Nonino ha detto: “Proponiamo a chi sta di là dal banco una Nonino, non una grappa”. “Ora sondiamo il Messico, vi andremo l’anno prossimo”, aveva annunciato Antonella. “Non è un caso. La tequila va di moda per i cocktail con il mezcal. Ai bartender, per far capire come usare la grappa, diciamo: usatela come il mezcal o il rum”.

Tra gli investimenti a breve termine, era stato annunciato in quell’occasione dalla stessa Antonella Nonino, c’era la costruzione di due cantine d’invecchiamento, “per 3-4 milioni”, tra Borgo Nonino e la distilleria.

Fonte foto: Getty

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