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CRONACA ESTERA

Morti e feriti in Cina in un attacco con coltello a scuola di un 21enne: la vendetta per la bocciatura

Un 21enne è stato arrestato dopo un attacco con il coltello in una scuola di Yixing, in Cina: il bilancio provvisorio è di almeno 8 morti e 17 feriti

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Avrebbe commesso una strage a scuola dopo essere stato bocciato a un esame. Un 21enne è stato arrestato in seguito all’attacco compiuto con un coltello in un istituto della città di Yixing, nella Cina orientale. Secondo quanto riportato dalle autorità locali, il bilancio provvisorio è di almeno 8 morti e 17 feriti.

L’attacco in Cina

L’attacco è avvenuto nell’Istituto professionale di arte e tecnologia di Wuxi, nella provincia di Jiangsu, intorno alle 18.30 locali, le 11.30 in Italia.

“È tornato a scuola per esprimere la sua rabbia e commettere questi omicidi”, ha dichiarato la polizia, precisando che il 21enne in manette ha confessato.

Morti e feriti nell’istituto

Secondo quanto riportato dei media locali, l’autore dell’attacco avrebbe raccontato agli inquirenti di aver conseguito il titolo di studio nel 2024 e di essere tornato al Wuxi Polytechnic Professional and Technical College di Yixing per sfogare la sua rabbia perché la scuola non gli aveva rilasciato un certificato dopo aver sostenuto un esame.

In seguito all’assalto, i servizi di emergenza e soccorso di Yixing sono stati completamente mobilitati per curare e fornire assistenza alle persone colpite. Non sono ancora chiare le condizioni dei feriti né se ci siano bambini tra le vittime.

Il movente

Stando a quanto ricostruito finora, all’origine della furia omicida dell’attentatore ci sarebbe stata anche la delusione sul compenso che avrebbe dovuto durante il suo tirocinio.

In un foglio attribuito al 21enne e circolato sul web, l’attentatore avrebbe scritto di lavorare 16 ore al giorno, lamentandosi che la fabbrica in cui era tirocinante non lo aveva ancora pagato.

“Spero che la mia morte possa promuovere il progresso delle leggi sul lavoro”, si legge nel messaggio riportato dai media cinesi.

L’episodio è avvenuto a pochi giorni di distanza da un altro evento che ha causato decine di feriti in Cina, di fronte a uno stadio nella città di Zhuhai, dove un’auto è piombata sulla folla.

Fonte foto: iStock

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