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CRONACA NERA

Morte di Liliana Resinovich, cos'è l'autopsia psicologica e come potrebbe essere utilizzata nelle indagini

Una svolta nelle indagini sulla morte di Lilly Resinovich potrebbe arrivare dall'autopsia psicologica, una tecnica utilizzata quando vi è incertezza fra suicidio e omicidio

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Dopo l’autopsia già effettuata sulla salma, una svolta nelle indagini sulla morte di Liliana Resinovich potrebbe arrivare dall’autopsia psicologica, ovvero da quella serie di esami sul comportamento della vittima nelle sue ultime settimane di vita. Questa l’ipotesi investigativa proposta dallo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi negli studi di Quarto Grado su Rete 4.

Caso Resinovich: omicidio o suicidio?

Un’autopsia psicologica potrebbe offrire nuovi elementi per comprendere se Liliana Resinovich si sia suicidata o se invece si tratti di un caso di omicidio.

Cos’è l’autopsia psicologica

L’autopsia psicologica è una tecnica investigativa che nasce negli Anni ’70 negli Stati Uniti per cogliere i segnali che permettano di prevenire il suicidio. Negli ultimi decenni viene utilizzata laddove vi siano situazioni incerte tra omicidio e suicidio.

 

“Naturalmente – ha puntualizzato Picozzi in studio – chi deve occuparsi di autopsie psicologiche deve essere un tecnico. Ci sono centri di ascolto per l’aiuto al suicidio, cioè persone abituate a cogliere l’essenza dei messaggi“.

“Si raccoglie la storia familiare e personale, non è sufficiente l’aspetto nell’ultimo mese di vita”, ha specificato lo specialista dal momento che “bisogna indagare molto più, bisogna andare molto prima perché di solito, come emerge anche dalla mia esperienza di psichiatra, nell’ultimo mese di vita le persone che hanno intenzione di togliersi la vita appaiono più serene“.

“Chi gli sta incontro – è stato chiarito – pensa alla risoluzione di un momento depressivo, ma in realtà si tratta della cristallizzazione del desiderio” di togliersi la vita.

Scavare nel vissuto familiare

Perché l’autopsia psicologica possa essere efficace occorre scavare nella famiglia.

Nell’autopsia psicologica, ha puntualizzato ancora Picozzi, non ci si deve basare su impressioni personali o sull’interpretazione di frasi, ma su “cartelle cliniche, documentazioni e indicazioni su come la persona ha superato i momenti di difficoltà nella vita”.

Procura e gip, è stato fatto notare in studio, sarebbero ancora in tempo per dare un incarico a un tecnico al fine di effettuare una autopsia psicologica su Liliana Resinovich, per capire se la donna sia stata uccisa o se si sia tolta la vita.

Fonte foto: ANSA / Facebook - Sebastiano Visintin

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