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Morta Edna O’Brien, la scrittrice irlandese di “Ragazze di campagna”: aveva 93 anni

È morta la scrittrice irlandese Edna O'Brien. L'autrice è nota per la saga de "Ragazze di campagna", ai tempi censurata

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Morta Edna O’Brien, autrice irlandese di oltre venti libri. La sua collana più celebre è stata “Ragazze di campagna”. Censurata per alcuni testi espliciti sulla figura femminile, è stata anche scrittrice per il teatro.

Morta la scrittrice di “Ragazze di campagna”

Edna O’Brien, una delle maggiori autrici irlandesi contemporanee, è morta a 93 anni. Nota soprattutto per il suo romanzo “Ragazze di Campagna”, O’Brien ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura mondiale con le sue opere che esplorano la condizione femminile in Irlanda.

La notizia della sua morte è stata comunicata dalla sua agenzia letteraria PFD e dal suo editore Faber.

Edna O’Brien, scrittrice di “Ragazze di campagna”, è deceduta

O’Brien è deceduta sabato dopo una lunga malattia, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli.

Chi era Edna O’Brien

Nata e cresciuta a nord di Limerick, nel sud-ovest dell’Irlanda, Edna O’Brien è diventata una figura di spicco nel panorama letterario grazie alla sua capacità di dare voce alle esperienze delle donne irlandesi.

Con una carriera che ha attraversato più di sei decenni, O’Brien ha scritto oltre venti romanzi, opere teatrali, sceneggiature, un’autobiografia e biografie di figure illustri come James Joyce e Lord Byron.

Le sue opere più note

Il successo di O’Brien è iniziato con la trilogia che ha esordito nei primi anni Sessanta. “Ragazze di Campagna” (1960), il suo romanzo più famoso, racconta la storia di due giovani donne, Caithleen e Babà, che scoprono la loro sessualità lasciando il collegio di suore nella campagna irlandese per trasferirsi a Dublino. Il romanzo, in parte autobiografico, è stato censurato per il suo contenuto audace.

Il seguito, “La ragazza dagli occhi verdi” (1962) e “Ragazze nella felicità coniugale” (1963), hanno continuato a esplorare le vite delle protagoniste con una sincerità che ha spesso provocato controversie ma anche grande apprezzamento. O’Brien ha continuato a esplorare tematiche complesse e contraddittorie nelle sue opere successive, come “House of Splendid Isolation” e “The Little Red Chairs”, mantenendo sempre un’intelligenza acuta e un’audacia che le hanno valso l’apprezzamento di autori come Philip Roth, che l’ha definita “la donna più dotata che oggi scrive narrativa in inglese”.

Fonte foto: IPA

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