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Meloni contro Fanpage per l'inchiesta sui giovani di FdI: "Infiltrarsi è da regime", poi invoca Mattarella

Meloni rompe il silenzio sull'inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale e i giovani militanti di FdI e attacca la testata

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Nella notte tra giovedì e venerdì, a margine del Consiglio europeo a Bruxelles, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rotto il silenzio sull’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Da un lato la condanna di razzismo e antisemitismo, dall’altro l’attacco frontale alla testata giornalistica: la premier parla di "metodi da regime" e invoca il Capo dello Stato Mattarella.

Meloni rompe il silenzio sull’inchiesta sui giovani di FdI

"Ho già chiesto al partito di prendere provvedimenti, ovviamente non potevo essere a conoscenza" di quei fatti. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni da Bruxelles parla per la prima volta dell’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale, il movimento giovanile e scuola politica di Fratelli d’Italia.

La premier dice la sua dopo essere stata in silenzio per tanti giorni: nulla dopo la prima puntata dell’inchiesta, lo fa ora dopo la seconda parte, che ha mostrato tra le varie cose insulti antisemiti dei giovani militanti del suo partito, anche nei confronti della senatrice di FdI Ester Mieli.

La premier Giorgia Meloni

"Come ho detto tante volte e ribadisco, penso che chi ha sentimenti razzisti, antisemiti o nostalgici abbia sbagliato la propria casa. Questi sentimenti sono incompatibili con FdI, con la destra italiana e con la linea politica che abbiamo chiaramente definito in questi anni", dichiara Meloni.

Meloni contro Fanpage

Meloni va poi al contrattacco e si scaglia contro Fanpage per la sua inchiesta giornalistica, arrivando a invocare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"In 75 anni di storia repubblicana – afferma – nessuno ha ritenuto di infiltrarsi in un partito politico e di riprenderne segretamente le riunioni".

"È consentito? Lo chiedo ai partiti politici, lo chiedo al presidente della Repubblica", si sfoga, perché "in altri tempi questi sono i metodi che usavano i regimi: infiltrarsi nei partiti politici".

Poi secondo la presidente di FdI quello usato da Fanpage "non è un metodo giornalistico, perché è un metodo per il quale sono stati utilizzati degli investigatori".

Il terremoto dentro Gioventù nazionale

La prima parte dell’inchiesta giornalistica realizzata da Fanpage su Gioventù nazionale, con una giornalista che si è infiltrata nel movimento giovanile di Fratelli d’Italia in cui la stessa Meloni ha militato per anni, ha mostrato richiami al Ventennio, "Sieg heil" e inni a Mussolini.

La seconda parte del lavoro ha puntato il focus sugli esponenti di spicco del movimento, in contatto con i big del partito. E sono emersi discorsi razzisti, fascisti e antisemiti. Perfino contro una esponente dello stesso partito, Ester Mieli, senatrice di FdI e a a lungo portavoce della Comunità ebraica di Roma.

Se dopo la prima parte il partito della premier aveva minimizzato, dopo la seconda sono arrivate le prime condanne di diversi esponenti di Fratelli d’Italia.

Assieme alle dimissioni di due dirigenti di Gioventù nazionale: Flaminia Pace, responsabile del circolo Pinciano, ed Elisa Segnini, capo segreteria della deputata Ylenia Lucaselli.

Fonte foto: ANSA

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