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Meloni boccia il referendum sulla cittadinanza dopo le 500mila firme raggiunte: "Non serve nuova legge"

Il referendum sulla cittadinanza ha raggiunto il quorum delle 500mila firme ma la premier Giorgia Meloni boccia la proposta

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

L’Italia ha “una ottima legge sulla cittadinanza” e dunque non serve cambiarla. Così da New York, dove è intervenuta all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni boccia dopo il quorum delle 500mila firme raggiunto il referendum sulla cittadinanza con cui si propone di dimezzare il termine di 10 anni per ottenere la cittadinanza italiana.

Meloni boccia il referendum sulla cittadinanza

Nella serata di martedì 24 settembre, dopo il raggiungimento del quorum, da New York è intervenuta sul tema la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Penso che il termine dei 10 anni sia un termine congruo, penso che l’Italia abbia una ottima legge sulla cittadinanza e questo è dimostrato dal fatto che siamo tra le nazioni europee che concede il maggior numero di cittadinanza, dunque non ne ravvedo la necessità“, ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti al palazzo di vetro dell’Onu.

Raggiunte le 500 mila firme per il referendum sulla cittadinanza

“Poi, se c’è un referendum quella è democrazia e decidono gli italiani, io ho sempre grande rispetto di quel che decidono gli italiani”, ha aggiunto.

Il referendum sulla cittadinanza

A pochi giorni dalla scadenza del 30 settembre, il referendum sulla cittadinanza promosso da +Europa ha raggiunto il quorum necessario.

Oltre mezzo milione le firme digitali raccolte sul sito del ministero della Giustizia da quando il quesito referendario è stato proposto, il 6 settembre.

Il referendum dovrà ora passare il vaglio di ammissibilità della Corte costituzionale. Se ottenesse il via libera, in primavera gli italiani saranno chiamati alle urne su un quesito abrogativo relativo ad una parte della legge sulla cittadinanza del 1992.

Il referendum propone di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per poter avanzare la richiesta di cittadinanza.

Forza Italia va avanti sullo Ius Scholae

Nonostante quanto detto da Meloni, Forza Italia va avanti con la proposta dello Ius Scholae. Come riporta Adnkronos, giovedì ci sarà una riunione dei gruppi parlamentari per mettere a punto la proposta di legge sulla riforma della cittadinanza.

Una volta pronto, il testo sarà sottoposto a un confronto con gli alleati della maggioranza di destra.

“Noi presenteremo una nostra proposta di legge complessiva sulla cittadinanza, i nostri gruppi parlamentari si riuniranno nei prossimi giorni per discuterla, poi la presenteremo innanzitutto ai nostri alleati e poi la presenteremo in Parlamento”, ha detto da New York il leader forzista e vicepremier Antonio Tajani

Fonte foto: ANSA

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