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Meloni attacca Lepore dopo gli scontri, l'accusa al sindaco "doppia faccia": "Chiede aiuto e poi..."

Duro attacco da parte di Giorgia Meloni a Matteo Lepore, il sindaco di Bologna. La premier ha accusato duramente il primo cittadino: ecco le sue parole

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Alessia Seminara

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, SEO copywriter e web editor, classe 1991. Ha lavorato come redattrice per diverse testate giornalistiche. Oltre a quella per la scrittura, coltiva una grande passione per i viaggi. Vive in Sicilia da sempre ma, ogni volta che ne ha la possibilità, ama esplorare nuove realtà e culture.

In videoconferenza da Roma per sostenere la candidata alle regionali Ugolini, la premier Giorgia Meloni ha commentato duramente quanto dichiarato da Matteo Lepore, il sindaco di Bologna. “In privato mi chiede collaborazione e in pubblico mi dà della picchiatrice fascista” ha dichiarato la presidente.

Meloni contro Lepore: “Doppia faccia”

Durissima l’accusa della presidente Meloni nei confronti di Matteo Lepore.

La premier ha partecipato virtualmente all’iniziativa di sostegno alla candidata alle Regionali Elena Ugolini: non si è recata personalmente in Emilia, in quanto trattenuta nella Capitale per via di un incontro con i sindacati.

Matteo Lepore, il sindaco di Bologna

Tuttavia, durante il videocollegamento, ha avuto modo di commentare le recenti dichiarazioni del sindaco di Bologna.

Come riportato da La Repubblica, la premier ha invitato a diffidare “di chi ha una doppia faccia”.

La (dura) replica al sindaco di Bologna

Il racconto di Giorgia Meloni prosegue. “In privato mi chiede collaborazione e in pubblico mi dà della picchiatrice fascista. Se sono picchiatrice non dovrebbe volere collaborazione”: questa la dura accusa della premier.

Che ha anche ricordato come “Le uniche camicie a Bologna erano quelle blu dei poliziotti”.

Un chiaro riferimento a quanto dichiarato da Matteo Lepore, che solo poche ore fa aveva espresso un’aspra critica, attaccando: “Sabato ci hanno mandato 300 camicie nere, mentre noi vorremmo i fondi per l’alluvione”.

Le polemiche, a Bologna, sono comunque ben lungi dal placarsi. Gli eventi di sabato 9, culminati con gli scontri tra manifestanti e Polizia, fanno ancora discutere.

Gli interventi di Salvini e Tajani

Tra i presenti all’iniziativa in favore della candidata Ugolini, Matteo Salvini. Il leader della Lega si trovava a Bologna al Savoia Regency.

È sconcertante che il sindaco di una città importante come Bologna (…) invece di chiedere scusa dica che il governo manda in giro per l’Italia le camicie nere” ha dichiarato Salvini prima dell’evento.

Il leader della Lega, in difesa del governo Meloni, ha poi proseguito ricordando: “I soldi il governo li ha mandati, la Regione li spenda”.

Presente all’incontro in Emilia anche Antonio Tajani. “Dopo quello che è accaduto in questi giorni, l’Emilia-Romagna ha bisogno di un cambiamento, non possono spadroneggiare i violenti”, ha ribadito il ministro. “Non ci facciamo intimorire. E neanche gli elettori bolognesi”.

La contro-replica di Lepore

Non si è fatta attendere la replica da parte di Matteo Lepore alla presidente Meloni: il sindaco di Bologna ha dedicato alla premier un post su Facebook.

La mia faccia è sempre la stessa e guarda verso i cittadini di Bologna” ha dichiarato Lepore.

Le ho chiesto di collaborare, falso che le abbia dato della picchiatrice fascista” aggiunge anche, smentendo quindi le accuse. “Ho chiesto spiegazioni sulla gestione dell’ordine pubblico e conto di 300 militanti di estrema destra e filo fascisti a Bologna”.

Fonte foto: ANSA

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