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Matteo Salvini si scaglia contro gli autovelox e punta il dito contro i sindaci che vogliono "fare cassa"

Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, si scaglia contro i sindaci sostenendo che alcuni di loro usino gli autovelox per fare cassa

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Matteo Salvini torna sul tema degli autovelox e attacca generalmente alcuni sindaci, accusandoli di piazzare i dispositivi per il rilevamento della velocità in punti strategici con il fine di fare incetta di multe e rimpinguare così le casse comunali.

Il leader della Lega ha espresso il suo pensiero sul tema tramite un post diffuso sui social e in un’intervista al Gr1. Inoltre ha dichiarato che da ministro delle Infrastrutture sta lavorando a delle norme per regolamentare l’uso dei rilevatori.

Salvini e la strigliata ai sindaci accusati di fare cassa con gli autovelox

“Stiamo lavorando al nuovo Codice della strada per ridurre morti e feriti. Gli autovelox dovranno essere omologati a livello nazionale e i sindaci dovranno spiegare perché li mettono e dove e con quale motivazione”. Così Salvini, intervistato dal Gr1.

“Negli autovelox, ha aggiunto, non c’è “assolutamente nulla di sbagliato” se vengono messi “per salvare vite vicino alle scuole, agli ospedali, nelle strade dove ci sono tanti incidenti. Se vengono moltiplicati dalla sera alla mattina su stradoni a due corsie per fare cassa, sono semplicemente un’altra tassa“.

L’argomento relativo all’uso degli autovelox è finito al centro delle cronache del Bel Paese di recente per via del caso Fleximan, l’uomo che ha abbattuto illegalmente diversi dispositivi elettronici.

Autovelox, quando riducono gli incidenti e quando invece martellano gli automobilisti

La questione sull’uso dell’autovelox è complessa. Da un lato è provato che diversi dispositivi servono a ridurre gli incidenti, dall’altro è pur vero che in determinati casi sembrano piazzati strategicamente per martellare gli automobilisti piuttosto che per evitare sinistri.

L’idea di Salvini è quella di regolamentare con alcune norme l’utilizzo degli apparecchi. Tra qualche settimana il ministro dovrebbe emanare il “decalogo” indicando una serie di parametri stringenti e di regole per stabilire dove e come possono essere collocati gli autovelox.

La revisione del codice della strada: le tempistiche

Il 18 settembre scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge governativo sulla revisione del codice della strada. Adesso il testo è transitato in Commissione. L’1 marzo giungerà alla Camera e poi sarà presentato in Senato.

L’iter ha bisogno ancora di qualche mese. Probabile che il primo pacchetto di misure, quelle ritenute più urgenti, diventerà legge alla fine del 2024.

Il nuovo testo complessivo del codice, invece, prenderà la via della delega e tornerà a Palazzo Chigi che alla fine emanerà un decreto legislativo. Ma per tale passo ci vorrà più tempo. Da capire se in tale contesto si riuscirà a trovare la quadra normativa per l’utilizzo degli autovelox.

Fonte foto: ANSA

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