Matteo Renzi presidente del Senato, la rivelazione: "Scambio poltrone per sì a Casellati, ma non ho accettato"
Il leader Iv Matteo Renzi spiega i giochi di poltrone che potevano entrare in gioco per un sì a Casellati al Quirinale
La lunga settimana che ha portato all’elezione del presidente della Repubblica è stata ricca di colpi di scena, giochi di potere e, perché no, anche di scambi di poltrone. Il cammino che ha portato alla rielezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato è stato impervio e una volta trovato l’accordo c’è chi come Matteo Renzi decide di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Matteo Renzi presidente del Senato, la rivelazione
Intervistato dal Corriere della Sera, il senatore e leader del gruppo Italia Viva ha analizzato quanto successo nel corso delle otto votazioni per eleggere il presidente della Repubblica. Solo all’ultimo turno è stato scelto il nome di Mattarella, una garanzia per il bene della Repubblica.
Eppure nel corso delle consultazioni tanti erano stati i nomi proposti, altrettanti quelli bocciati. Tra questi anche quello dell’attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che al quinto scrutinio non è andata oltre i 382 voti. Renzi, nel corso dell’intervento al Corriere, ha svelato gli scenari che gli si potevano prospettare una volta eletta la donna al Quirinale.
Il senatore ha infatti raccontato che in cambio del suo sì all’elezione della Casellati gli era stato proposto lo scambio di poltrone, diventando lui il presidente del Senato. “Ma io mi chiamo Matteo Renzi: combatto contro tutti per le mie idee, non per un tornaconto personale” ha sottolineato Renzi.
Renzi e i no a Frattini e Belloni
Nel corso della lunga settimana di elezioni in Parlamento, tra la lista dei nomi proposti dal centrodestra ci sono stati anche quelli di Franco Frattini ed Elisabetta Belloni. Il no di Renzi è stato perentorio “per ragioni istituzionali”.
Il leader Iv ha infatti spiegato che si trattava di nomi che sarebbero stati per un presidente “della coalizione giallo-verde-nera” (M5s, Lega e Fdi), ma che di base non sarebbero stati spendibili nell’attuale situazione di tensione internazionale. “Le tensioni geopolitiche tra Russia e Occidente non facevano di Frattini il miglior candidato” ha spiegato Renzi, che ha poi aggiunto sulla Belloni che “in una democrazia evoluta il capo dei servizi segreti non diventa presidente della Repubblica”.
Renzi e l’augurio a Mario Draghi
Ma come ne esce il governo dalla settimana di voto in Parlamento? Nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Matteo Renzi non ha nascosto la propria idea.
“Draghi non è indebolito, spero che riprenda il timone del governo con più forza” ha sottolineato il senatore. Per Renzi l’esecutivo può fare meglio e di più, con Italia Viva che continuerà ad appoggiare il lavoro di palazzo Chigi non ostacolando la legislatura in scadenza nel 2023.