Matteo Renzi accusato di sessismo dall'assessora regionale Monia Monni: "Politica fallica", lui la querela
Lungo botta e risposta a distanza fra Matteo Renzi e l'assessora regionale Monia Monni, che ha accusato il senatore di sessismo e personalismo
Scontro a distanza fra Monia Monni, assessora all’ambiente della Regione Toscana, e Matteo Renzi, da lei accusato di sessismo in relazione al possibile accordo tra Italia Viva e il centrodestra per le elezioni a sindaco di Firenze. In un lungo intervento sui social, Monni ha accusato l’ex premier di personalismo e di politica “fallica“. Matteo Renzi ha risposto dicendo di non comprendere i termini usati dall’assessora e ha annunciato querele per diffamazione.
- La critica di Monia Monni a Matteo Renzi: personalismo e sessismo
- La replica di Matteo Renzi alle parole di Monia Monni
- Controrisposta di Monia Monni
- Il sostegno del centrosinistra fiorentino e le minacce di querela di Renzi
La critica di Monia Monni a Matteo Renzi: personalismo e sessismo
Monia Monni ha affidato le sue riflessioni a proposito delle prossime elezioni per la carica di sindaco di Firenze a un post sui social pubblicato il 24 maggio.
“Personalmente sono stanca di giochi e giochetti che si consumano pensando solo ai destini personali invece che al futuro della città” scriveva Monni.
Lunedì 27 maggio il nuovo atto della querelle con la controrisposta di Monni. “Stavolta è Matteo Renzi a provare a ‘rimetterci al nostro posto’. Ma d’altra parte anche in politica il sessismo è sempre in agguato” ha commentato l’assessora.
Ritenendo la replica di Renzi “un’allusione, un’insinuazione, un’affermazione disturbante” in grado di metterla a disagio, ha aggiunto che il leader di Italia Viva “dovrebbe scusarsi e spero che almeno qualche esponente del suo partito possa dissociarsi (e non penso solo alle donne)”.
Il sostegno del centrosinistra fiorentino e le minacce di querela di Renzi
A mostrarsi solidali con Monni diversi esponenti del centrosinistra toscano, come la candidata a sindaco Sara Funaro, l’assessora regionale Alessandra Nardini e il segretario del Pd toscano Emiliano Fossi, oltre al collega della segreteria fiorentina del Pd, Andrea Ceccarelli.
“Quando si ricorre a insinuazioni, allusioni, che richiamano al sessismo, la cosa diventa inaccettabile” ha commentato in particolare Ceccarelli, che ha invitato Renzi a scusarsi, come gli altri.
Il leader di Italia Viva, che di recente ha minacciato di procedere per vie legali anche contro Lilli Gruber, ha replicato ancora, dichiarando di aver avviato il percorso per querelare Ceccarelli e “tutti coloro che parlano di insinuazioni e allusioni sessiste”.