Marina Corina Machado arrestata in Venezuela e liberata, leader dell'opposizione rilasciata: cos'è successo
Maria Corina Machado, leader dell'opposizione in Venezuela, è stata arrestata e quindi liberata in seguito a un comizio da lei tenuto a Caracas
Maria Corina Machado, leader dell’opposizione in Venezuela, è stata arrestata dopo un comizio tenuto nella capitale del Paese, Caracas, e quindi rilasciata dopo poche ore. La donna era uscita proprio oggi dalla clandestinità per partecipare alle manifestazioni anti-Maduro. Il ministro degli esteri, Antonio Tajani, aveva lanciato un appello affinché venisse liberata.
Maria Corina Machado arrestata in Venezuela
È caos politico in Venezuela dove la leader dell’opposizione, Maria Corina Machado, è stata arrestata nella giornata del 9 gennaio dalle forze di sicurezza. La donna aveva tenuto un comizio a Chacao, municipio di Caracas.
A riportarlo era stato l’emittente Ntn24. Su Machado gravava un mandato d’arresto. Si era fatta rivedere in occasione delle manifestazioni organizzate in tutto il Paese contro il governo. Dopo una breve detenzione, la donna è stata poi rilasciata “dopo essere stata detenuta con la forza”, come afferma il suo partito Comando con Venezuela che aggiunge che “durante il periodo del suo rapimento è stata costretta a registrare diversi video e che, nelle prossime ore parlerà alla nazione per spiegare i fatti“.
L’appello di Antonio Tajani
Immediato era stato l’intervento di Antonio Tajani. Su X, il vicepremier e ministro degli Esteri aveva chiesto la liberazione immediata di Machado. “Non possiamo più tollerare le azioni repressive e illegittime del regime di Maduro che ha perso le elezioni. Siamo vicini a tutti i cittadini che combattono per la libertà e la democrazia in Venezuela”, scriveva.
L’arresto era stato commentato anche da Edmundo Gonzalez Urrutia, colui il quale ha vinto le elezioni presidenziali dello scorso 28 luglio. “Come presidente eletto, chiedo il rilascio immediato di Maria Corina Machado. Alle forze di sicurezza che l’hanno rapita dico: non scherzate con il fuoco”, questo il suo messaggio. Il ministro dell’Interno venezuelano aveva subito smentito la notizia dell’arresto di Machado, parlando di menzogne e di invenzioni.
Gonzalez Urrutia dovrebbe provare a insediarsi il 10 gennaio, quando tornerà a Caracas per prendere il posto di Nicolás Maduro Moro. Quest’ultimo infatti era stato dichiarato vincitore delle elezioni dalle istituzioni chaviste, una decisione questa che però era stata confutata dai numeri. Quando lo scrutinio non era ancora stato completato infatti il consiglio elettorale nazionale aveva proclamato Maduro come presidente con il 51,2% dei voti. L’opposizione aveva denunciato gravi brogli elettorali e una vittoria schiacciante di Gonzalez, insabbiata dal governo. Il CNE aveva convalidato la vittoria di Maduro ma senza pubblicare il conteggio esatto dei voti o i verbali dei seggi elettorali. Per il presidente eletto poi era scattato un mandato di arresto.
L’arresto
Anche Maria Corina Machado era stata accusata di diversi reati. Riapparsa dopo mesi alle manifestazioni odierne, la donna aveva partecipato a un corteo pacifico dell’opposizione a Chacao. Qui, davanti alle forze di polizia e militari, aveva preso la parola e cantato l’inno nazionale venezuelano da un palco improvvisato su un veicolo.
Era quindi scattato in quel momento l’arresto. Secondo Comando con Venezuela, alcuni agenti armati del regime avevano sparato contro le moto che la trasportavano e, dopo che la donna era caduta, l’avevano presa con la forza.
La versione era stata confermata dal partito Vente Venezuela che aveva aggiunto: “María Corina è stata violentemente intercettata mentre usciva dal comizio di Chacao”. La sua detenzione è durata poco e, come confermato dal suo partito, la donna è stata rilasciata.