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Maddalena Corvaglia sbaglia ancora su Imane Khelif, il nuovo video dell'ex Velina sulla pugile algerina

Maddalena Corvaglia, che alcuni giorni fa su Instagram aveva definito Imane Khelif "un uomo", è tornata a parlare della pugile algerina, compiendo però una gaffe

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Maddalena Corvaglia torna a parlare di Imane Khelif. Dopo le polemiche contro la showgirl, che alcuni giorni fa in un reel su Instagram aveva definito la pugile algerina “un uomo (che) si identifica in una donna“, l’ex velina ha replicato alle critiche ricevute via social. “Non fidatevi degli avvoltoi che si arricchiscono seminando odio”, ha spiegato parlando davanti alla telecamera. Nel video, tuttavia, Corvaglia fa intendere erroneamente che Khelif abbia effettuato l’operazione per il cambio di genere.

Il video precedente di Maddalena Corvaglia su Imane Khelif

Corvaglia aveva pubblicato nei giorni scorsi un reel su Instagram (il suo profilo conta 1,2 milioni di follower) nel quale discuteva il tema dell’identità di Imane Khelif, parlando di come quest’ultima avesse influenzato lo scontro olimpico con Angela Carini.

Nel video, l’ex velina di Striscia la Notizia lasciava intendere che l’atleta algerina fosse in realtà un uomo e che a “questo” sarebbe stato permesso di combattere con una donna solo perché “si sentiva un uomo”.

Imane Khelif nel match olimpico contro l’ungherese Anna Luca Hamori 

“Se un uomo che si identifica come una donna ha il diritto di combattere alle Olimpiadi contro una donna, allora un bambino che si identifica in un adulto ha il diritto di guidare una macchina e acquistare bevande alcoliche?”, sosteneva.

Le critiche e la replica ai follower

Dopo il video molti follower l’avevano criticata, a causa delle sue posizioni superficiali in merito al tema dell’intersessualità.

Da qui la volontà della donna di pubblicare un nuovo contenuto – stavolta tre stories – per difendere la sua posizione: “Per tornare alle Olimpiadi, volete il mio parere? Ok, io penso che Imane Khelif non è altro che la vittima di un sistema che lo ha usato“, esordisce Corvaglia usando il maschile per riferirsi all’atleta intersex.

Questo sistema “lo ha usato per trasformare un evento sportivo sano e inclusivo all’insegna del rispetto e della pace, ed era così dall’antica Grecia, in un circo distopico, intriso di odio, di cattivo gusto, che ha sbattuto in prima pagina e vivisezionato la vita di un povero atleta che meritava solo di essere ricordato alle Olimpiadi 2024 per le sue prestazioni atletiche, non certo per il suo genere, il cromosoma o il suo orientamento sessuale”.

”C’è così tanto dolore nel percorso di una persona che decide di cambiare genere, di cambiare sesso – prosegue – che spettacolarizzare e sovraesporre la sua vita come è stato fatto con questo pugile è da sciacalli”.

Affermazioni false, queste ultime, dal momento che Imane Khelif non ha mai effettuato operazioni per il cambio di genere (peraltro vietate in Algeria), ma è nata donna ed è rimasta tale.

Nel video Corvaglia invita il suo pubblico a non fidarsi “degli avvoltoi che si arricchiscono seminando odio. Noi facciamo parte di quella generazione che il rispetto non lo ostentava perché era ovvio che ci fosse. È naturale che ci sia rispetto verso chiunque – precisa – noi facciamo parte di quella generazione che non si è mai domandata se Boy George, Freddie Mercury, i Bee Gees e i Cugini di Campagna fossero etero, gay, trans, perché per noi non erano etero, gay o trans, erano dei musicisti”.

E conclude: “Ci piaceva ascoltare la loro musica, non giudicare e sindacare con chi andassero a letto. Diffidate dai falsi moralisti, non giudicate seduti sulle vostre poltrone. Diffidate di chi vi rende aggressivi, diffidate di chi inneggia la tolleranza e fa scaturire non tolleranza. Le vittime di questi esperti di non-informazione, guardate che siete voi, non noi – dice l’ex velina – noi siamo il vento con cui fomentano il vostro odio”.

Cosa è l’intersessualità

Troppo spesso le persone transgender vengono confuse con le persone intersessuali, ma la differenza è in realtà enorme. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, una persona intersex è quella che “non corrisponde alla definizione tipica dei corpi maschili o femminili”.

È questo il caso di Imane Khelif che, come spiegato a Repubblica dal genetista Emiliano Giardina, presenta una condizione “non chiara: ci sarebbe un cariotipo maschile – quindi la presenza di un cromosoma Y che definisce il sesso cromosomico maschile – a fronte di caratteristiche genitali femminili”.

“La questione è molto delicata – ha concluso il genetista – Ci sono vari livelli di definizione del genere, non solo cromosomico. E non sono infrequenti in natura situazioni con discrepanze. Esistono variazioni sulla costituzione genetica”, e l’alto livello di testosterone della Khelif “è compatibile con queste discrepanze. Un dosaggio ormonale non decide se si è maschi o femmine”.

Fonte foto: ANSA

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