Lula non va al vertice Brics per una ferita alla testa, accusato di mentire per impedire l'ingresso di Caracas
Il presidente brasiliano Lula si è presentato al vertice Brics con una ferita alla testa. Che l'incidente domestico sia falso? Le accuse di Caracas
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva è stato accusato di aver simulato un incidente domestico per evitare di partecipare al vertice dei Brics. Saab sostiene che l’assenza di Lula sia stata una strategia per sottrarsi al confronto con i leader internazionali, in particolare con il presidente russo Vladimir Putin e il presidente venezuelano Nicolas Maduro, e di aver usato questa scusa per porre un veto sull’ingresso del Venezuela nel blocco Brics.
- Accusa: incidente "finto" per boicottare il Venezuela
- Critiche dalla sinistra latinoamericana
- Indagini e richiesta di chiarimenti
Accusa: incidente “finto” per boicottare il Venezuela
Secondo un documento pubblicato su Instagram da Tarek William Saab, il presidente Lula avrebbe inscenato l’incidente per evitare responsabilità e decisioni scomode durante il vertice Brics a Kazan, in Russia.
Saab sostiene che Lula “è riapparso sorridente e illeso”, suggerendo che l’incidente domestico sarebbe solo un pretesto per evitare di confrontarsi con i leader mondiali e per bloccare l’ingresso di Caracas nei Brics, andando così incontro agli interessi dei nemici storici del Venezuela e dell’America Latina.
Nel messaggio, Saab fa riferimento a presunte fonti dal Brasile che confermerebbero la falsità dell’incidente. A sostegno delle sue affermazioni, il procuratore venezuelano ha inoltre condiviso un video in cui Lula appare in salute durante un evento a Brasilia, sostenendo che questo dimostri il suo “comportamento cinico” e la natura politica del suo gesto.
Critiche dalla sinistra latinoamericana
Le dichiarazioni di Saab riflettono le forti critiche dalla sinistra latinoamericani, che considerano la mancata partecipazione di Lula al vertice come un comportamento “vergognoso e contrario agli ideali progressisti” che il presidente brasiliano ha sempre dichiarato di rappresentare.
Saab ha sottolineato che la “performance” di Lula a Kazan, e il suo veto sull’ingresso del Venezuela nei Brics, sono stati interpretati come un atto di sudditanza verso interessi esterni e come un’offesa alla solidarietà tra Paesi sudamericani.
La nota diffusa in Venezuela sottolinea come Lula abbia agito “vigliaccamente”, escludendo il Venezuela e tradendo in questo modo la fiducia della sinistra latinoamericana. La decisione di Lula ha quindi alimentato il dibattito sull’effettivo impegno del Brasile nel promuovere l’integrazione regionale e la cooperazione con il Venezuela, un tema che da sempre è stato prioritario nell’agenda dei movimenti rivoluzionari dell’America Latina.
Indagini e richiesta di chiarimenti
Saab ha infine chiesto che Lula venga indagato per questo presunto inganno. Secondo il procuratore venezuelano, il presidente brasiliano avrebbe “mentito al Brasile, ai Brics e al mondo intero”, sollevando un nuovo caso di tensione diplomatica. Sebbene il governo brasiliano non abbia ancora commentato ufficialmente le accuse, la pressione continua a crescere.
Saab ha richiamato l’attenzione sull’importanza di mantenere relazioni trasparenti e rispettose tra i Paesi sudamericani, ribadendo che Lula dovrà rispondere delle sue azioni di fronte alla comunità internazionale.
La vicenda potrebbe avere effetti duraturi sulle relazioni tra Brasile e Venezuela e avere conseguenze negative sulle operazioni di cooperazione.