Vertice BRICS in Russia da Putin, quali sono i Paesi coinvolti dalla Cina all'India e qual è il loro obiettivo
A Kazan, in Russia, è iniziato il vertice BRICS, l'organizzazione delle economie emergenti. L'obiettivo di Vladimir Putin è dimostrare al mondo occidentale che Mosca non è isolata
È il più grande raduno internazionale organizzato da Vladimir Putin dall’inizio dell’invasione in Ucraina quello che si sta tenendo in questi giorni a Kazan, in Russia. Il vertice BRICS, ritrovo annuale (a partire dal 2009) dei leader mondiali delle economie emergenti in rapida ascesa nel panorama internazionale, ha messo al tavolo questa volta 36 capi di stato, tra cui anche Cina, India e Iran. Si tratta del “pilastro che promuove la realizzazione di una multipolarizzazione mondiale equa e ordinata e di una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa e inclusiva”, ha spiegato il presidente cinese Xi Jinping a margine dell’evento.
- Il vertice BRICS in Russia ospitato da Vladimir Putin
- Le parole di Xi Jinping
- Che cosa significa BRICS?
- Quali sono i Paesi del BRICS?
- Chi ha finanziato i BRICS?
Il vertice BRICS in Russia ospitato da Vladimir Putin
L’obiettivo del summit, in programma dal 22 al 24 ottobre nella città tartara, è dimostrare al mondo occidentale che Mosca non è isolata.
La lista degli incontri tra Putin e i leader di altri Paesi è lunga e comprende il presidente cinese Xi Jinping, l’indiano Narendra Modi, l’iraniano Masoud Pezeshkian e il turco Recep Tayyip Erdogan.
Vladimir Putin e il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi durante un incontro a margine del Vertice BRICS 2024
L’edizione 2024 vede per la prima volta la partecipazione di Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran e tra i focus del meeting figurano i principali conflitti internazionali attualmente in corso, ovvero Ucraina e Medio Oriente.
Si tratta, naturalmente, di un’occasione cruciale per il presidente russo, in quanto vetrina mondiale per dimostrare la vicinanza del Cremlino ai suoi alleati sullo scacchiere globale, in un periodo di grandi tensioni con l’Occidente.
Le parole di Xi Jinping
L’incontro tra Xi Jinping e Putin, avvenuto nel corso del primo giorno del vertice, ha sottolineato l’ulteriore consolidamento dell’asse Pechino-Mosca.
Prima dell’apertura, il presidente cinese ha elogiato la cooperazione dei BRICS nella lotta per “un futuro migliore per il Sud globale“, definendola “la piattaforma più importante per solidarietà (…) tra i Paesi emergenti e in via di sviluppo”.
“È il pilastro – ha aggiunto Xi Jinping, come riferito da una tv di Stato cinese – che promuove la realizzazione di una multipolarizzazione mondiale equa e ordinata e di una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa e inclusiva”.
Il leader comunista ha incoraggiato tutte le parti a “creare consenso, inviando un segnale positivo di unità e di cooperazione, promuovendo la collaborazione strategica e la cooperazione pragmatica in vari campi”.
Che cosa significa BRICS?
BRICS è l’acronimo con cui viene indicato un gruppo di cinque grandi economie emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
Il termine è stato coniato nei primi anni 2000 (il primo vertice risale invece al 2009) per descrivere le nazioni che, nonostante differenze economiche e politiche, condividevano una crescita economica significativa ed erano in grado di influenzare il panorama economico globale.
Il gruppo punta a una cooperazione economica, politica e commerciale, con l’ulteriore obiettivo di creare un contrappeso alle economie occidentali e promuovere lo sviluppo dei propri Paesi membri.
Quali sono i Paesi del BRICS?
I Paesi membri sono Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
Chi ha finanziato i BRICS?
I BRICS non sono finanziati da un singolo soggetto o ente, poiché non si tratta di un’organizzazione formale con un bilancio centrale, ma di un gruppo di paesi che collaborano su questioni economiche e politiche.
Tuttavia, uno degli strumenti finanziari chiave creati dal gruppo è la New Development Bank (Ndb), istituita nel 2014 con l’obiettivo di finanziare progetti infrastrutturali e di sviluppo nei paesi membri e in altre economie emergenti.
La Ndb è stata finanziata inizialmente dai cinque paesi membri con un capitale autorizzato di 100 miliardi di dollari, di cui ciascun paese ha contribuito in parti uguali.
La sua creazione ha rappresentato un’importante mossa per ridurre la dipendenza dalle istituzioni finanziarie occidentali, come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale.