Luca e Paolo su Valditara e Delmastro dopo le frasi su patriarcato e detenuti: la frecciata al Governo Meloni
Nella loro copertina a DiMartedì, Luca e Paolo non hanno risparmiato critiche e frecciate al ministro Valditara e al sottosegretario Delmastro dopo le rispettive frasi sul patriarcato e i detenuti
Nella puntata di DiMartedì andata in onda il 19 novembre, la satira di Luca e Paolo si è concentrata soprattutto sul ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e sul sottosegretario alla Giustizia con delega alle carceri, Andrea Delmastro, dopo le rispettive frasi sul patriarcato e i detenuti.
- Luca e Paolo e la satira sulle parole di Valditara
- Luca e Paolo e la satira sulle parole di Delmastro
- La difesa di Valditara da parte di Giorgia Meloni
- La difesa di Delmastro da parte di Giorgia Meloni
Luca e Paolo e la satira sulle parole di Valditara
Luca e Paolo partono dal caso Valditara: "Ieri è nata la Fondazione in ricordo di Giulia Cecchettin, e Valditara non è andato. Ma vabbé, non è che può andar dovunque. Però lui deve farsi notare, dev’esserci comunque, deve avere il titolo sul giornale":
Il riferimento è alle parole pronunciate sul patriarcato, nel video inviato per ovviare alla sua assenza.
Video che ha fatto parecchio discutere, dato che il ministro dell’Istruzione in quel filmato afferma che "il patriarcato non c’è più, le violenze sessuali aumentano a causa dell’immigrazione".
"Stai ricordando una ragazza uccisa dal fidanzato, italianissimo, e dai la colpa all’immigrazione se le violenze sessuali aumentano? Ma come m****** ti viene in mente, Valditara? E la cosa bella è che a guardare i numeri nemmeno aumentano. Neanche quello".
Il duo comico prende in giro il ministro anche per l’apertura alla proposta di Fratelli d’Italia sul bonus fino a 1500 euro a studente nelle scuole paritarie: "Vuol dare i soldi alle scuole private? In effetti le scuole pubbliche hanno così tanti soldi…".
Luca e Paolo e la satira sulle parole di Delmastro
Luca e Paolo parlano poi del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, "vincitore del premio ‘Cosa m****** devo fare di più per perdere il posto?'".
Ecco il loro intervento:
"Ricordiamo che è sottosegretario al Ministero della Giustizia con delega alle carceri, quindi vista la situazione delle carceri italiani quel signore lì è uno che non dovrebbe dormire la notte, visto che ci sono 60 mila detenuti in 44 mila posti, manca la carta igienica, c’è la muffa alle pareti, manca l’acqua calda, mancano le guardie carcerarie, mancano gli psicologi, mancano persino i direttori. Sono così pochi che ce ne sono alcuni che dirigono due carceri. In questa penuria spunta Delmastro, quello che aveva raccontato i c**** nostri a Donzelli, una cosetta per la quale è sotto processo. Poi ha pensato bene di fare una festa di Capodanno dove al posto dei botti c’eran le pistole. Poi si è occupato finalmente delle carceri andando a trovare gli agenti della polizia penitenziaria, non i detenuti, con foto con sigaretta (nonostante il divieto, ndr). L’ha pubblicata lui la foto, quindi pensa la lucidità dell’uomo. Ma ora ha deciso di risolvere tutti i problemi delle carceri italiane presentando l’auto della polizia penitenziaria".
La critica più feroce però è dedicata alle frasi sui detenuti nel suo discorso. Ecco le parole di Delmastro:
"Sarò forse anche infantile, fanciullesco e un po’ bambino, ma l’idea di veder sfilare questo potente mezzo che dà il prestigio, con il gruppo operativo mobile sopra, far sapere ai cittadini chi sta dietro a quel vetro oscurato, come noi sappiamo trattare chi sta dietro quel vetro oscurato; come noi incalziamo chi sta dietro quel vetro oscurato; come noi non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato, è sicuramente una gioia per il sottoscritto, una intima gioia".
Quindi, la frecciata di Luca e Paolo:
"Mica tromb***, ma no. La gioia per il sottosegretario è quella di non riuscire a far respirare un detenuto e incalzarlo. A parte le domande che sorgono sull’adolescenza del sottosegretario, noi ci chiediamo se davvero sia possibile dire una cosa del genere. Perché mentre Delmastro non vuole far respirare i detenuti, dall’inizio dell’anno 81 di loro hanno smesso volontariamente di respirare, nel senso che si sono impiccati. Missione compiuta per Delmastro, che ha risposto alle critiche di questa put****** sesquipedale così: ‘Fiero di non dare tregua alla mafia! Fiero di non lasciare respirare la mafia! Se altri vogliono ‘lasciare respirare la mafia (tradotto dargli tregua) problemi loro!’. Ha scritto ‘tradotto’. Quindi, non sarà un grande politico, le carceri italiane continueranno a essere una fogna a cielo aperto, ma una cosa l’ha capita. Che quando lui parla in italiano ci vuole il traduttore".
La difesa di Valditara da parte di Giorgia Meloni
Il ministro, nel frattempo, è stato difeso a distanza da Giorgia Meloni, impegnata al G20 in Brasile a Rio de Janeiro.
La difesa di Delmastro da parte di Giorgia Meloni
Anche il sottosegretario è stato difeso da Giorgia Meloni.